venerdì 26 febbraio 2016

Io e la mia gastrite.

Si dice che la gastrite sia la malattia delle persone buone. Se è così allora io sono veramente buonissima, dato che ogni mese mi viene e mi viene anche forte. Sono stata a lungo senza scrivere e non perché mi mancassero le fonti di ispirazione ma perché non ho avuto seriamente il tempo materiale. Vi starete chiedendo che lavoro faccio, starete pensando che sono executive (che oggi fa tanto fico) di chissà quale multinazionale, e invece no: faccio la segretaria per un sindacato. Non mi lamento affatto benché mi sia fatta quasi venire l'ulcera per laurearmi in ingegneria. Perché si, è allora che ho cominciato ad ammalarmi. È stato quando ho dovuto fare lo stesso fottuto esame tante volte che mi vergogno perfino a dire quante, che ho iniziato a cambiare, che ho iniziato a perdere quella sicurezza che a tratti mi faceva diventare sbruffona. Sono regredita, sono diventata timida, quasi insicura e non solo nell'ambito dello studio ma anche nel rapportarmi con le persone. Ma la mia frustrazione l'ho sfogata su me stessa, e questo evidentemente è quello che fanno le persone buone, che non vogliono problemi con gli altri. Non fraintendetemi, non trovo affatto che sia un complimento! Mi piacerebbe molto di più essere un po stronza che contorcermi dai dolori ogni due mesi non appena succede qualcosa che mi manda sotto stress. 
 
Pensavo che con l'Università se ne sarebbero andate anche la gastrite, la cistite e tutte le malattie psicosomatiche di cui soffro (sì perché solo la gastrite sarebbe anche bello!) e invece prima ho trovato un lavoro a Termini Imerese (a circa 100km di Palermo) in un capannone coi topi e poi mi sono trasferita a Roma. Nel periodo in cui sono rimasta disoccupata stavo alla grande: niente dermatite (si, c'ho anche quella), niente gastrite (ho persino smesso di prendere il pantoprazolo, il mio migliore amico) niente cistiti, ero proprio un fiore. Ma una persona non può vivere senza lavorare, o meglio può se è figlia di Rockfeller, ed io non lo sono di certo. E quindi, per fortuna, ho trovato un nuovo lavoro. Come accennavo prima, faccio la segretaria. Qualcuno di voi penserà "ma quale stress può avere una segretaria?". Vi faccio presente che era quello che pensavo anche io ed era anche uno dei motivi per cui ero felicissima di fare questo lavoro (il che può sembrare assurdo se una persona ha studiato una vita - come me - per laurearsi in ingegneria delle telecomunicazioni). Comunque ero positiva. Lo sono stata fino a quando non mi sono trovata qui. Anche la cosa più semplice diventa un tantino complessa se lo si fa con fretta ed ansia. Ed io con l'ansia sono una cosa sola.
Ed insomma: mi sono ammalata di nuovo e penso che sarà così per tutta la vita. La gastrite ormai è una parte di me e forse in fondo devo riconoscere il fatto che nel mio piccolo sono una persona buona.