mercoledì 22 luglio 2015

Come in un film...

 
Ci sono dei film a cui tutti siamo legati in modo più o meno particolare e poi ci sono quelle scene indimenticabili, che ci restano nella memoria in modo permanente e costante, che ogni tanto vorremmo vivere sul serio, che magari ci troviamo a citare in alcune particolari situazioni. E poi ci sono quelle cose che fanno nei film e che abbiamo sempre desiderato fare nella vita, tipo: ordinare un martini con l'oliva e berlo d'un colpo senza morire; ubriacarsi e svegliarsi il mattino dopo perfettamente in ordine con i capelli solo un po' fuori posto ma che stanno comunque dannatamente bene e avere l'alito all'acqua di rose così che il nostro partner, rigorosamente un gran figo, non abbia il voltastomaco a baciarci; oppure ancora la famosissima scena del luna park in cui il tuo partner riesce a prendere il peluche più grosso tra quelli disponibili.. io non avrò mai il peluche più grosso! Ma tra tutte c'era una cosa, che sembrerà stupidissima, perché in fondo lo è, che ho sempre desiderato fare e che, in una città come Palermo, risultava pressocchè impossibile. Questa cosa è allungare la mano e gridare "taxi", con il taxi che si ferma e ti fa salire.
Ho sempre desiderato chiamare un taxi al volo, in qualsiasi punto della città mi trovassi e semplicemente allungando una mano.
 
Ebbene ieri, nel caldo torrido che per ora c'è a Roma, mi preparavo a fare la mia traversata sui mezzi pubblici. Non appena faccio 30 metri fuori dal posto in cui lavoro, all'incrocio tra la via principale e la traversa in cui si trova il mio ufficio, mi trovo davanti una macchina ferma e "perfettamente" posteggiata sulle rotaie del Tram con una quantità di gente, compreso poliziotto con taccuino, che commentava e soprattutto si lamentava, visto che non sarebbe potuta tornare a casa (o ovunque stesse andando) all'orario previsto... Dentro di me ho pensato "vabbè ma sicuramente ora chiamano un carro attrezzi e passa". Con questo pensiero arrivo alla fermata successiva e vedo una quantità di gente indicibile, tutta all'ombra e morta di caldo. Così chiedo "aspettate da molto", eh si...aspettavano da circa un'ora. Ora, io capisco che Roma sia grande, ma non crederò mai che ci voglia un'ora per spostare una macchina dai binari di un tram. Impaziente aspetto i miei primi dieci minuti, mi sciolgo lentamente nel frattempo, gocciolo da ogni parte del corpo. Passa un carro attrezzi; "eccolo" mi dico, e invece no! Gira dall'altra parte. A quel punto mi vedo persa. Non ce l'avrei fatta a tornare un'altra volta a casa con due ore di ritardo, così inizio a puntare i taxi, tutti quelli che vedevo, in andata ed in ritorno, ma erano tutti pieni. Poi ne vedo uno, fa scendere un signore e gira nella mia direzione. Confesso una certa emozione nell'averlo visto muoversi verso di me e nel pensiero che l'avrei fermato esattamente come nei film che tante volte ho visto. Così allungo la mano e... "Taxi!" era li, per me, si è fermato.

Non ci potevo credere. Per fortuna il caldo nascondeva un sicuro rossore che doveva avermi preso il viso per l'emozione. Salgo sul taxi, sentendomi una vera donna in carriera, molto aristocratica, e pago i miei bei 7 euro per due kilometri circa, forse di meno, forse di più, fino alla metropolitana. E' stato bello, quasi quasi mi sarei fatta lasciare a casa, solo che 50 euro erano un po' troppi. Però ho realizzato un sogno, non c'è che dire!
 

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