lunedì 5 marzo 2018

"La la land"...e la fobia dell'abbandono

Ci sono certi film che toccano corde nascoste dell'anima. "La La Land" è uno di questi. 

Quando è uscito, vincendo 6 oscar su 13 candidature, come tutti i film che vengono strapubblicizzati, mi è andato immediatamente in antipatia. Tutti, ma proprio tutti, non facevano altro che dire "ho visto La La Land, quanto è bello La La Land..." ed io per reazione uguale e contraria, mi sono rifiutata di vederlo. Ovviamente, quasi come sempre, sbagliando. Finalmente la scorsa settimana è uscito su Sky. Ho guardato il mio ragazzo, che essendo anche lui fan dei musical come me, ha detto "ma si, ora che non dobbiamo pagare per vederlo, possiamo cimentarci".

E così ci siamo cimentati, ci siamo seduti e dopo 10 minuti contati di film avevo già gli occhi a forma di cuore. Si, sono una inguaribile romantica. Guardavo il mio ragazzo con aria sognante, pensando a quanto è bello l'amore, a quanto sono fortunata e a quanto sono belli gli innamorati come noi, ma erano passati 20 minuti, il film durava quasi due ore, e mi sono immediatamente resa conto che di li a poco avrei sofferto. Ed infatti, un attimo dopo, non avevo più gli occhi a cuore, ma avevo due lacrimoni enormi capaci di provocare uno tzunami. Io e il mio ragazzo ci siamo guardati e ci siamo detti "non farmi mai una cosa del genere".

Tralascio le cose che succedono da quel momento in poi (cioè il resto del film): non vorrei fare spoiler, ma forse dovrò. Ad ogni modo alla fine del film il mio ragazzo ha tratto la conclusione che il film non gli è piaciuto poi tanto. Lui è per le gioie, non sopporta le storie d'amore che non vanno bene come dovrebbero, e anche io, solo che io non riuscivo a reagire, ero proprio devastata, anche se credo che il messaggio finale non sia poi così negativo. 

Questo film dice che "questa è la vita, bisogna inseguire i propri sogni, e poi accettare le conseguenze. Che non si può avere tutto, bisogna fare delle rinunce, avere delle priorità". 

Io però, che sono per l'amore che vince su tutto, non riesco ad accettarlo. L'ultima scena, di lui che guarda lei in quel modo, mi ha proprio lasciato vuota dentro. Mi sono trovata a pensare: ma come farei se adesso il mio ragazzo partisse per lavoro e io non lo rivedessi più, sapessi che ha avuto successo e fra cinque anni mi viene a trovare insieme a sua moglie e a sua figlia, mentre sto distribuendo volantini (si, non ho grandi aspettative di carriera)? La risposta è che probabilmente cinque minuti dopo sarei sotto un ponte. Morta.

Ma il film non è così deprimente, suvvia, sono io che sono probabilmente troppo sensibile, me ne rendo conto. E comunque resta il fatto che è veramente un bel musical, quindi se vi piace il genere romantico-musicale, non perdetevelo.




1 commento:

  1. Anche io come te lo avevo preso in antipatia e l'ho guardato solo ora...Che dire l'ho odiato per la prima ora, amato la seconda, finale che mi ha rapita e convinta! Mi ritrovo in pieno con quel finale, è vero l'amore vince su tutto, soprattutto quello che si ha per sé stessi e per i propri sogni!

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