giovedì 31 agosto 2017

Il Karma è quella cosa che ti fa accorgere che la carta igienica è finita solo dopo che sei nella merda... letteralmente.

karma
kàr·ma/
sostantivo maschile
  1. Nella terminologia religiosa e filosofica indiana, il frutto delle azioni compiute da ogni vivente, in quanto determina una diversa rinascita nella gerarchia degli esseri e un diverso destino nel corso della susseguente vita.

Ecco, io ho cominciato a credere molto al Karma, come potrei non farlo quando ogni giorno ho dimostrazione che esiste, che quello che fai comunque ti porta ad avere reazioni di un certo tipo piuttosto che di un altro? Inoltre non avevo badato al fatto che dal rientro a lavoro le cose, tutto sommato, mi erano andate anche troppo bene, quindi, in teoria, avrei dovuto aspettarmelo che prima o poi sarebbe arrivata la fase di sfiga, invece ero abbastanza rilassata, anche piuttosto attiva, a differenza del solito, ma c'è poco da fare quando il mondo si mette d'accordo per fotterti. L'importante è non darsi per vinti e provare a salvare la pelle fino all'ultimo. 

Ci sono casi in cui però, non è proprio voglia di fotterti, il karma ti mette semplicemente alla prova. Non so, forse gli piace vedere la gente soffrire o suicidarsi in preda a crisi d'ansia e così è successo a me ieri. Non vi spiegherò il motivo, ma sono stata colta a lavoro da un atroce dubbio. Pensavo di aver sbagliato io una cosa che poteva anche costarmi caro (e invece no...) e non avrei potuto sapere fino ad oggi se la cosa sarebbe stata risolvibile o meno (e invece si...) per cui ho vissuto una serata da incubo e una mattinata, da casa a lavoro, anche peggiore. 

Come se non bastasse, ho fatto anche tardi perdendo il primo tram (sempre grazie ATAC che mi costringi ad alzarmi mezzora prima perchè i tuoi mezzi non partono mai alla stessa ora), per cui sono arrivata a lavoro alle 9,20 (io di solito entro alle 9,30 ma arrivo - almeno in questi giorni estivi - alle 9,10). Solitamente mi fermo al bar, ma stamattina volevo arrivare presto per chiamare e capire se avevo risolto. Chiamo e per un bel pezzo non risponde nessuno e tutti erano irraggiungibili. Il servizio clienti standard aveva problemi col portale e quindi non poteva aiutarmi. Insomma: fregata. Ho pensato "eccallà... addio mondo crudele". 



Dovete sapere che quando succede qualcosa, qualsiasi cosa, il mio primo approccio è il seguente: PANICO.
Panico più assoluto. Qualsiasi sia la gravità della faccenda penso sempre alla cosa più grave, al pericolo più assoluto, alla cosa più brutta che può accadere. 
E così è stato ieri, ma ancora di più oggi quando intorno a me c'era il vuoto assoluto e non avevo modo di capire se la cosa era risolta. 

Alla fine, la cosa era risolvibilissima, ma non solo: non c'era stato neanche l'errore, non avrei neanche dovuto pormi il problema. E questo, ancora una volta è il Karma, che dopo avermi fatto prendere uno spavento disumano, mi ha, alla fin fine, salvato perchè in fondo non avevo fatto nulla di male. E' da un mese che sono una brava persona, in fondo. Da quando sono andata in vacanza, più o meno e spero che il karma se ne ricordi e non mi faccia tornare ad essere la carogna incazzata che ero diventata a fine luglio.

Pregate con me... 🙇

lunedì 28 agosto 2017

Vivere... obiettivo post rientro!

Il rientro dalle ferie è sempre traumatico. Ogni anno scrivo un post in cui racconto tutto il mio disagio. Quest'anno però - ve lo giuro - è l'anno peggiore. Voi direte: perchè? dove sei stata? che avrai fatto mai? e mi crederete se vi dico che non è affatto per dove sono stata, ma per "come"? Beh, che ci crediate o no, è per quello, per quello e perchè a differenza degli altri anni, i giorni di vacanza sono stati limitati a 15 (avevo già preso ferie a giugno e non potevo averne di più). 

Sono tornata a Roma il 20 agosto e credetemi se vi dico che per strada non c'erano neanche i lavavetri. Nessuno, la morte, il deserto, la pace. Forse Roma è perfino vivibile, ma appena ho aperto il finestrino della macchina mi è mancata l'aria. Dopo 15 giorni di aria assolutamente pulita, dopo la natura, il lago, il ruscello, le volpi, il tasso, ed il mio meraviglioso gatto montenerino, arrivare in città e sentire la puzza stomachevole di scarico e di immondizia è stata una pugnalata in pieno petto.

Ormai lunedì scorso, sette giorni fa, sono rientrata a lavoro. I mezzi sono anche piacevoli, deserti, vanno veloci con poca gente e fermandosi poco alle fermate, se non fosse che mettono l'aria condizionata che nemmeno a luglio. Alle 8 del mattino, sul tram si vedono già Jon Snow e Tormud che ti salutano e ti danno il benvenuto al Nord oltre la barriera (solo per intenditori...questa) ed in ogni caso, non sai mai nè se parti, nè se arrivi. Quel brivido dell'imprevedibilità che ti danno i mezzi pubblici di Roma non manca mai.

E vabbè, scendo dal tram che sono più congelata che viva, ma scendo in tempo pur uscendo più tardi del solito da casa (e questa, per una malata di sonno come me, credetemi, è una cosa impagabile). 

In effetti potrebbe sembrare quasi che non sia stato così traumatico tornare in città, ed invece la notte non si dorme, ho sempre i vicini alle 5 che urlano (puntualmente, e qualche volta o mi metto ad urlare pure io o sparo), fa caldo, i cani che abbaiano e che fanno la cacca praticamente dietro la finestra facendomi arrivare parfum de merd da mattina a sera, mentre in vacanza respiravo odore di quercia e terra, erba tagliata fresca, neanche l'odore di concime, che non è neanche poi così sgradevole, c'era. Sentivi le cicale fino alle 20,00, poi i grilli fino alle 4,00. Poi toccava agli uccelli che annunciavano l'alba e infine il gallo alle 8,30 e di nuovo a mezzoggiorno, e se non ti mettevi una sveglia e restavi in quel buio e con quei suoni potevi dormire anche 48 ore di fila. E poi il cibo, mi manca avere il tempo di cucinare quel che mi pare, di andare a mangiare sul lago, di fare le grigliate con gli amici, mi manca essere serena, a casa, con tutto il tempo per me stessa e nessun momento per pensare allo stress.

E ho capito, durante questa vacanza, che abbiamo così poco tempo per stare bene che dobbiamo prendercelo con tutte le forze, godercelo, perchè poi se no della vita non ci resta che la fatica di aver fatto tanto per non ottenere assolutamente nulla in cambio. 
Sono tornata, e con me è tornato il mal di testa che mi aveva accompagnato per quasi un mese di fila prima che andassi in ferie, sono tornata a tutta la tensione è risalita sui miei muscoli contraendoli tutti all'altezza del collo. 
L'obiettivo di quest'anno quindi per me sarà trovare tempo - senza sensi di colpa - per fare delle cose belle e che mi fanno stare bene, dovrò curarmi, curarmi nel senso stretto della parola, aver cura di me. Dovrò fare fisioterapia, voglio vedere posti, voglio stare bene con me stessa e non aver rimpianti, d'ora in avanti e per sempre.

E' questo il mio obiettivo. Vivere la vita. E vi auguro di farcela insieme a me.