Mia madre è una persona ansiosa. Della serie che l'altro giorno l'ho chiamata per darle il buongiorno, come faccio spesso durante il weekend. L'ho richiamata dopo un'ora all'incirca per chiederle una cosa, e mi ha risposto così "Che è successo?" col fiatone. Sono rimasta un attimo al telefono come a cercare di capire che avesse. Le ho detto "mamma, che hai, che deve essere successo?" e lei "niente, mi avevi già chiamato e mi sono messa molta paura".
Ecco questa è mia madre, una che ti saluta e ti dice "abbi sempre paura delle cose..." di tutte le cose! Quindi capirete bene come possa essere venuta su io. Sono una che ha l'ansia addosso. Che ci vive, che ci convive, per meglio dire, ogni giorno della sua vita.
Il mio fidanzato ride, perchè spesso, dovunque andiamo, io mi guardo intorno e dico "questo posto mi da ansia, quella scritta mi inquieta, questa cosa mi fa sentire a disagio..." e così via. Così ieri mi fa "perchè non te le segni, tutte le cose che ti inquietano e ti fanno venire l'ansia? Vedrai che la lista è davvero lunga". L'ho guardato e gli ho detto che aveva ragione, che era una idea geniale. Poi magari qualche bravo psicologo leggerà il mio post, e mi dirà di che disturbo ossessivo-compulsivo soffro esattamente.
E quindi ecco un elenco, cercherò di non farlo troppo lungo, di tutte le cose che mi danno ansia:
1) Addormentarmi col buio, se tutti già dormono e c'è molto silenzio. Io ho una paura del buio profonda, radicata, probabilmente inguaribile. Abbiate pietà di me.
2) La pioggia forte. E non parliamo dei lampi e dei tuoni.
3) Le scritte illuminate degli Hotel o dei Motel anni 70. Ce n'è una al Pigneto, in alto su un palazzo enorme, che si vede solo a distanza di chilometri. Sarà messa li chissà da quanto, ma, a parte che è brutta da morire, mi spiegate a che serve?
4) San Lorenzo, e le sue case.
Va bene, su questo 4° punto faccio una pausa e do una spiegazione. Io vengo da Palermo, come molti di voi sanno, e abito proprio nel quartiere di Palermo che si chiama San Lorenzo. Che è tutta un'altra cosa rispetto al San Lorenzo di Roma. A Palermo, il quartiere San Lorenzo, è circondato da ville, è pieno di verde, ha tutte case più o meno piccole e basse e l'ambiente ricorda più quello di un paese che di un quartiere di città. Conosci il fornaio, il salumiere, il macellaio, il fruttivendolo e a loro volta si conoscono tutti tra loro.
San Lorenzo, a Roma, invece, è grigia, fatta di palazzoni, circondata dalla circonvallazione fumosa e carica di smog, con l'aria irrespirabile, una piccola città dove non conosci nessuno, dove non c'è il fruttivendolo che ti vende sempre la frutta fresca, ma piuttosto il bangla aperto 24h no stop, che dico, ma povero cristo, ma lasciatelo andare a dormire, no?
E' un quartiere dove - dal mio punto di vista di paesana del sud - ci vivono quei ragazzi abbandonati che non hanno famiglia a Roma e vengono qui per studiare: che non mangiano, forse a mala pena dormono. Questa storia degli studenti fuori sede in una casa provvisoria mi riempie d'angoscia, e quindi San Lorenzo è un quartiere che mi da ansia.
5) Gli autobus vuoti di sera. (Dai, a chi non inquietano un po'? Poi se c'è una persona sola ancora peggio.)
6) I Bar sulle strade statali dove se mangi poi muori. Dove se va bene trovi i panini col prosciutto secco, dell'anno scorso.
7) Gli enormi ristoranti dispersi sulla Salaria, sempre vuoti. In particolare quello che si becca circa al km 40 che ha un'enorme aragosta davanti al portone di ingresso. Mi chiedo chi possa avere tanto coraggio da andare in un posto del genere, in cui sembra esserci sempre una nuvola cupa e tetra anche quando tutto intorno splende il sole. C'è anche la piscina, ma è in uso? Si vede solo da lontano qualche ombrellone sempre chiuso e scosso dal vento.
Non potete capire la tristezza che mi fanno questi posti.
8) L'affitta camere rosso fuoco che c'è a Monteverde. Avete presente? Quella vicino al Momò. Dai, Dario Argento, probabilmente si è ispirato a quella scritta per fare Profondo Rosso.
6) I Bar sulle strade statali dove se mangi poi muori. Dove se va bene trovi i panini col prosciutto secco, dell'anno scorso.
7) Gli enormi ristoranti dispersi sulla Salaria, sempre vuoti. In particolare quello che si becca circa al km 40 che ha un'enorme aragosta davanti al portone di ingresso. Mi chiedo chi possa avere tanto coraggio da andare in un posto del genere, in cui sembra esserci sempre una nuvola cupa e tetra anche quando tutto intorno splende il sole. C'è anche la piscina, ma è in uso? Si vede solo da lontano qualche ombrellone sempre chiuso e scosso dal vento.
Non potete capire la tristezza che mi fanno questi posti.
8) L'affitta camere rosso fuoco che c'è a Monteverde. Avete presente? Quella vicino al Momò. Dai, Dario Argento, probabilmente si è ispirato a quella scritta per fare Profondo Rosso.
Probabilmente domani passerò davanti casa di qualcuno, davanti a qualche palazzina o in qualche strada sterrata, e troverò qualcos'altro di molto, molto angosciante e inquietante. Sono una persona malata, ma se anche a voi, qualcosa scritta sopra inquieta, ditemelo! Mi sentirò meno sola.