Avrei voluto dire che è stata la settimana più brutta, ma poi si sa... il karma ti punisce e cerca di ricordarti che c'è sempre chi sta peggio e che - soprattutto - al peggio non c'è mai fine. Quindi mi limiterò a dire che è stata una settimana - quella passata - tremendamente lunga.
E' iniziata domenica, quando per andare a Palermo per una urgenza familiare, ho preso un aereo Ryanair che doveva portarmi a casa alle 18,30. Avevo un appuntamento e dovevo assolutamente arrivare entro le 19,30. Ho pensato che un'ora bastasse come range di sicurezza... che ingenua!
E' iniziata domenica, quando per andare a Palermo per una urgenza familiare, ho preso un aereo Ryanair che doveva portarmi a casa alle 18,30. Avevo un appuntamento e dovevo assolutamente arrivare entro le 19,30. Ho pensato che un'ora bastasse come range di sicurezza... che ingenua!
Ovviamente domenica mattina mi sveglio con il diluvio universale. Non pioveva così tanto a Roma da un anno circa, quando arrivo in aeroporto c'era il caos più totale, tre aerei che dovevano partire dal mio stesso gate si erano accumulati con un ritardo di circa due ore. Ero sicura che non sarei partita, anche per via degli avvisi in ogni schermo "A CAUSA DEL MALTEMPO MOLTI VOLI POTREBBERO SUBIRE RITARDI" in rosso, grande, che io, fortunata come sono ero sicura che non avrei disatteso queste aspettative. Ciononostante ci fanno imbarcare con solo mezzora di ritardo, che per qualche istante ho pensato: dai, ogni tanto Gesù si mostra e mi vuole bene.
Salgo sull'aereo, mi seggo, e... niente, mi seggo. Sono rimasta seduta su quell'aereo per un'ora e mezza, con mio padre che stava attaccato al cellulare perchè io non facevo altro che scrivergli "stiamo partendo.... no aspetta, tra 10 minuti... ecco ecco... no no aspetta".
Fatto sta che arrivo a Palermo per le 20:25, giusto 5 minuti prima di poter chiedere il rimborso per il ritardo di due ore, ma vabbè... quanto meno ero arrivata, e anche se con due ore di ritardo sono riuscita comunque a fare quel che dovevo. Poco male, a Palermo c'erano 22 gradi, che io col maglione di lana pensavo quasi di morire e mi sono goduta una bella serata col mio gatto. L'indomani mattina mi sveglio con il diluvio universale. Ah! La mia solita fortuna!
Mi dico che va bene così, la temperatura scende un pò, ma almeno se piove così oggi, domani, che devo prendere un altro aereo per tornare a Roma, si sarà calmato.
Ho passato una notte d'angoscia, un mattino d'angoscia e un pranzo che mi ha fatto veleno. Mi era, nel frattempo, venuta anche la mia solita gastrite cronica, che faccio un passo e mi manca il respiro. Ero veramente in condizioni pietose quando sono arrivata in aeroporto martedì alle ore 16,00, dovendo partire alle ore 17,00.
Tutti i voli diretti a Roma con Ryanair, ma non solo, antecedenti al mio, erano stati cancellati o avevano un ritardo di circa 4 ore. Il mio no: dicevo che era impossibile, tra me e me pensavo che era una fortuna troppo grande riuscire a partire mentre ancora quelli delle 15,40 aspettavano il loro aereo per partire - se tutto andava bene - alle 19,05.
Quando hanno annunciato un ritardo di 25 minuti ho pensato che sarebbe finita anche troppo bene, un po' come all'andata, che avrei preso un aereo e aspettato due ore, ma sarei comunque arrivata a casa... e invece, col cazzo!
Concedetemi una volgarità, lo dico sempre che dovrei imparare a bestemmiare, perchè la scorsa settimana, forse più di una bestemmia mi avrebbero fatto bene.
ANNUNCIO RITARDO: "il volo delle 17,05 per Roma Fiumicino è stato dirottato per Catania, non sappiamo quando riuscirà a rientrare a Palermo, restate nelle vicinanze perchè non appena avrò notizie dalla Ryanair sarà mia cura avvertirvi..." E sparisce! Cioè, letteralmente, abbasso gli occhi, li rialzo e lo stuart non c'era più. Mi metto a parlare al telefono con il mio fidanzato, che faceva un pò come mio padre, aspettava disperatamente mie notizie. E piangevo anche, visto che ero così, abbandonata all'aeroporto, senza sapere di che morte sarei morta.
Ma poco dopo, direi una mezzora, forse di più, non saprei dirlo visto che ad un certo punto ho perso la cognizione del tempo, è arrivata la sorpresa: il volo Ryanair FR... delle 17:05 diretto a Roma Fiumicino partirà alle ore 22:05.... COOOOOOOOSA?!
Ero ad un passo dall'autoambulanza, per citare Margherita Bui in "maledetto il giorno che t'ho incontrato". Quindi sono corsa, mentre piangevo al telefono con mia madre e con il mio ragazzo, in biglietteria, per vedere se c'era un volo l'indomani mattina con Ryanair per partire con calma, visto l'orario terribile. La risposta è stata "il prossimo volo disponibile è giovedì". COOOOOOSA?! (bis). Ho pensato che non c'era altra soluzione: andare a casa, cenare e tornare in aeroporto per partire la sera, ma Dio mi ha trattenuto perchè neanche 25 minuti, 2560 imprecazioni, un paio di bestemmie, uno stomaco in meno e qualche malattia cronica in più dopo, mi è arrivata la comunicazione della CANCELLAZIONE del volo.
Mi sono sentita mancare, ho pensato che sarei morta in aeroporto. Il tempo di correre al chek-in, capire cosa fosse successo e che il tizio non poteva aiutarmi, che la biglietteria, la stessa dove prima avevo sentito che il prossimo volo disponibile era giovedì, aveva una fila di trecento metri. Mi metto pazientemente in fila, tralascio chi supera, c'era già sufficiente agitazione e sufficienti bestemmie nell'aria e stavo già sufficientemente piangendo per mettermi a fare altra polemica. Quando arrivo al mio turno, il prossimo volo disponibile con la Ryanair era per sabato mattina (la gente non lavora?! e chi non abita a Palermo come fa? Dorme in aeroporto per una settimana? O l'Albergo chi lo paga?!). Un volo per Roma, con altra compagnia - leggasi ALITALIA - era disponibile solo l'indomani sera alla modica cifra di 495 € più tasse aeroportuali. Dopo un mancamento e altri due litri di lacrime, ho guardato il tabellone e ho letto Napoli. Ebbene si: Napoli mi ha salvato la vita.
Ho preso il primo volo per Napoli dell'indomani mattina.
Il tempo, il mercoledì (in tutto questo eravamo arrivati solo a mercoledì anche se sembravano ventisei anni), sembrava quasi accettabile, ma io, traumatizzata com'ero, guardavo in continuazione il sito dell'aeroporto di Palermo con gli aggiornamenti in tempo reale delle partenze. Dovevo partire alle 8,15 e invece siamo partiti alle 8,30 per un ritardo dei bagagli da imbarcare, su un aereo così piccolo che sembrava un pulmino delle elementari, con due file di due poltrone.
Ho scoperto che il volo Palermo - Napoli dura esattamente quanto Palermo - Fiumicino, nonostante sia più distante. Atterro quindi alle 9,30, non riuscendo ad arrivare in stazione entro le 10,05, quando c'era il treno Freccia Rossa per Roma. E vabbè... (pensare a chi sta peggio, sempre). Resto in stazione un'altra ora, prendendo la seguente Freccia che partiva da Napoli ed era diretta a Torino, arrivando a Roma dopo un'ora, alle 12:10.
Dopo qualche minuto in stazione, a guardare fissi i numeri dei tabelloni e a vedere che non compariva ancora il binario del mio treno mentre i treni precedenti erano in ritardo di mezzora... ho cominciato a tremare. Ho cominciato a pensare che non sarei mai più partita, invece ecco il treno alle 10:45, al binario davanti a cui lo aspettavo, l'unico vuoto... bene. Sono posizionata nella carrozza 8A... comincio a camminare lungo il binario 8B, 7B....4B... aho, il treno sta per finire!
Chiedo al capotreno, e mi dice carinamente "uagliò, hanno unito due treni, eh fai prima ad arrivare a Torino a piedi"... grazie, molto gentile: in pratica ero nell'ultima carrozza dell'ultimo treno, del c.... di C... Ci provo, ma non ci riesco a bestemmiare, anche se farebbe bene.
Raggiungo morta, dopo 10 minuti di passeggiata sul binario, la mia carrozza. Mi raggiunge il capotreno con la macchinetta: "e se me lo dicevi ti davo un passaggio, signorì"...
Devo fare una parentesi: i Napoletani ti danno della ragazzina, sempre, mi chiamavano signorina, sempre, mai una volta ho sentito "signora", motivo per cui a loro vanno tutti i miei sentiti ringraziamenti, però aggiungo: MA IO L'AVEVO DETTO CHE CERCAVO LA CARROZZA 8A!!!
L'ho guardato sconsolata, sono salita sulla carrozza e ho pensato che quell'incubo stesse finalmente per finire.
Se siete arrivati a questo punto della lettura, vi ringrazio e credo che penserete che non si può essere così sfigati, invece, se continuate a leggere, capirete che si può essere anche più sfigati di così.
E scusatemi, di solito non scrivo così tanto, ma quando dico che è la settimana più lunga della mia vita non scherzo, di conseguenza penso che questo sia il post più lungo della mia vita.
Vi risparmio, quindi, ulteriori dettagli: arrivo a Roma, incredibilmente in orario, era il compleanno del fidanzato quindi cerco di riposarmi, per poi essere pimpante per la festa, ci riesco solo parzialmente, dopo che avevo dormito pochissimo e alle 22,30 ero già cotta.
L'indomani vado a lavoro: ovviamente i mezzi non mi assistono e arrivo a lavoro per un pelo. Penso che non devo lamentarmi, che tanto venerdì c'è sciopero e quindi andrà solo peggio. E infatti...
Venerdì scorso è stato un inferno, c'era sciopero generale, quindi non soltanto non c'erano mezzi, ma neanche treni, pullman, nulla di nulla e Roma, in queste situazioni, diventa l'inferno. Il caos più assoluto.
Mi alzo presto, non faccio colazione per prendere il tram che parte alle 8,00 e arriva sotto l'ufficio da me. Lo sciopero iniziava alle 8,30 e quindi il tram avrebbe dovuto finire la sua corsa, e lo avrebbe anche fatto se non si fosse rotta, a piazza Galeno, quindi a circa 45 minuti a piedi dal mio ufficio, la linea elettrica e un tram era fermo davanti nella mia direzione. Risultato: il tram si ferma, gli autobus sono in sciopero (perchè nel frattempo erano le 8,50) e io resto li. Comincio ad allungare la mano ad ogni taxi che arriva, uno si ferma ed una signora prova a fregarmelo. Io, in queste situazioni, dovete sapere, che divento una bestia priva di pietà. Chiarisco alla signora che quel taxi lo avevo prenotato io e mi infilo in macchina, vengo accerchiata da signore che volevano prenderlo con me, e pure quella che aveva tentato di fregarmelo, solo che quella andava da un'altra parte. Dopo una notevole insistenza l'ho caldamente invitata a scendere, visto che non partiva per colpa sua. E si è offesa, e mi dispiace. (Non è vero).
Risultato, dopo aver speso non so quanti soldi di aerei, taxi e treni non previsti, mi sono dovuta prendere anche un taxi per arrivare in ufficio, spendendo altri soldi, per fortuna pochi visto che ho diviso il passaggio con un'altra signora, questa gentile e comprensiva.
Comunque, la giornata a lavoro è stata stressante, piena di impegni che ad un certo punto non sapevo se sarei uscita alle 16,00, ma si era svoltata positivamente, così ho detto al mio fidanzato di venirmi a prendere, che, come sempre, partivamo per direttissima in direzione di Montenero, dove abbiamo un bellissimo casolare in campagna. Ma le disgrazie non viaggiano mai da sole e io, a quel punto, ne ero così consapevole che ero rassegnata all'inevitabile: il mio fidanzato resta bloccato per mezzora sul lungotevere, quando si sblocca è costretto a tornare a casa perchè aveva dimenticato gli occhiali, nel frattempo io, con lo sciopero, riesco a prendere un tram limitato verso un punto imprecisato. Quando scendo vengo salvata da un altro tram che lo seguiva, col risultato che arrivo a casa solo alle 17,30, da li, parto col fidanzato verso Montenero: oh, Dio, finalmente... e invece, anche stavolta, col cazzo!
Restiamo bloccati per strada per la bellezza di DUE ORE. Non ci abbiamo mai messo tanto per arrivare li. Ricordo di aver pensato che mi sembrava di essere in viaggio da sempre, di non essermi mai fermata e che non sapevo cosa poteva capitare di peggio. Di peggio niente... solo che stamattina un albero è caduto sulla linea tram, e per poco non dovevo prendermi un altro taxi! Porcap...!!!
Se siete arrivati a questo punto della lettura, vi ringrazio e credo che penserete che non si può essere così sfigati, invece, se continuate a leggere, capirete che si può essere anche più sfigati di così.
E scusatemi, di solito non scrivo così tanto, ma quando dico che è la settimana più lunga della mia vita non scherzo, di conseguenza penso che questo sia il post più lungo della mia vita.
Vi risparmio, quindi, ulteriori dettagli: arrivo a Roma, incredibilmente in orario, era il compleanno del fidanzato quindi cerco di riposarmi, per poi essere pimpante per la festa, ci riesco solo parzialmente, dopo che avevo dormito pochissimo e alle 22,30 ero già cotta.
L'indomani vado a lavoro: ovviamente i mezzi non mi assistono e arrivo a lavoro per un pelo. Penso che non devo lamentarmi, che tanto venerdì c'è sciopero e quindi andrà solo peggio. E infatti...
Venerdì scorso è stato un inferno, c'era sciopero generale, quindi non soltanto non c'erano mezzi, ma neanche treni, pullman, nulla di nulla e Roma, in queste situazioni, diventa l'inferno. Il caos più assoluto.
Mi alzo presto, non faccio colazione per prendere il tram che parte alle 8,00 e arriva sotto l'ufficio da me. Lo sciopero iniziava alle 8,30 e quindi il tram avrebbe dovuto finire la sua corsa, e lo avrebbe anche fatto se non si fosse rotta, a piazza Galeno, quindi a circa 45 minuti a piedi dal mio ufficio, la linea elettrica e un tram era fermo davanti nella mia direzione. Risultato: il tram si ferma, gli autobus sono in sciopero (perchè nel frattempo erano le 8,50) e io resto li. Comincio ad allungare la mano ad ogni taxi che arriva, uno si ferma ed una signora prova a fregarmelo. Io, in queste situazioni, dovete sapere, che divento una bestia priva di pietà. Chiarisco alla signora che quel taxi lo avevo prenotato io e mi infilo in macchina, vengo accerchiata da signore che volevano prenderlo con me, e pure quella che aveva tentato di fregarmelo, solo che quella andava da un'altra parte. Dopo una notevole insistenza l'ho caldamente invitata a scendere, visto che non partiva per colpa sua. E si è offesa, e mi dispiace. (Non è vero).
Risultato, dopo aver speso non so quanti soldi di aerei, taxi e treni non previsti, mi sono dovuta prendere anche un taxi per arrivare in ufficio, spendendo altri soldi, per fortuna pochi visto che ho diviso il passaggio con un'altra signora, questa gentile e comprensiva.
Comunque, la giornata a lavoro è stata stressante, piena di impegni che ad un certo punto non sapevo se sarei uscita alle 16,00, ma si era svoltata positivamente, così ho detto al mio fidanzato di venirmi a prendere, che, come sempre, partivamo per direttissima in direzione di Montenero, dove abbiamo un bellissimo casolare in campagna. Ma le disgrazie non viaggiano mai da sole e io, a quel punto, ne ero così consapevole che ero rassegnata all'inevitabile: il mio fidanzato resta bloccato per mezzora sul lungotevere, quando si sblocca è costretto a tornare a casa perchè aveva dimenticato gli occhiali, nel frattempo io, con lo sciopero, riesco a prendere un tram limitato verso un punto imprecisato. Quando scendo vengo salvata da un altro tram che lo seguiva, col risultato che arrivo a casa solo alle 17,30, da li, parto col fidanzato verso Montenero: oh, Dio, finalmente... e invece, anche stavolta, col cazzo!
Restiamo bloccati per strada per la bellezza di DUE ORE. Non ci abbiamo mai messo tanto per arrivare li. Ricordo di aver pensato che mi sembrava di essere in viaggio da sempre, di non essermi mai fermata e che non sapevo cosa poteva capitare di peggio. Di peggio niente... solo che stamattina un albero è caduto sulla linea tram, e per poco non dovevo prendermi un altro taxi! Porcap...!!!
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