giovedì 9 marzo 2017

Il blocco dell'artista...

Potrebbe sembrare che questi passati sono stati mesi vuoti, privi di ogni sorta d'emozione o di fatti interessanti, invece è esattamente l'opposto. Ogni giorno mentre mi muovevo sui miei amati mezzi pubblici mi dicevo "ecco questo dovrei andarlo a scrivere", e invece arrivavo qui, sul foglio bianco, quelle rare volte che riuscivo a ritagliarmi un attimo di tempo e niente: scrivevo, cancellavo, riscrivevo, eliminavo e chiudevo. Non mi piaceva nulla di ciò che le mie mani buttavano fuori dalla mia testa, nulla di ciò che trasformavo in parole. Ho avuto quelli che molti chiamano il blocco dell'artista, e no, non voglio essere presuntuosa, so bene di non essere un artista, ma nel mio piccolo, scrivere era comunque una forma d'arte e divertimento. Mi trovavo bene a condividere con coloro i quali si trovavano a leggere i miei pensieri, tutto ciò che mi accadeva.

Volendo oggi porre fine a questo benedetto blocco, devo comunque fare un piccolo riassunto, e un grande salto indietro. Era fine agosto quando vi ho scritto e sono passati esattamente 6 mesi e 10 giorni. Forse qualche ora in più o in meno. Ero tornata dalle vacanze - delle splendide vacanze - ed ero nella fase depressiva come i signori della costa crociere. Comunque mi sono rimessa a lavoro e con un pò di fatica sono riuscita a rientrare nella mia quotidiana routine. Ogni mattina sveglia alle 7,00 e tram alle 8,00. Una novità c'è, una delle tante, a dir la verità, e questa è abbastanza stupida: adesso per andare a lavoro prendo un solo tram. Si, mi devo alzare mezzora prima e tendenzialmente uscire di casa come un razzo, ma volete mettere la rilassatezza? Arrivo a capolinea che è a due fermate di tram da casa mia, mi seggo, mi apro un libro ed un'ora e 15 minuti dopo sono sotto il mio ufficio. Serena, rilassata, senza l'ansia della metropolitana o del tram che non so quando arriva. Perchè, a parte straordinari casi di inadeguatezza, non ci sono cazzi che tengano, il mio tram alle 8,00 parte e se non parte alle 8,00 alle 8,10 ne segue un altro che mi fa comunque arrivare - pelo, pelo - in orario.

E' ricominciato il periodo del venerdì sciopero, dei pazzi che urlano sui mezzi, e sono andata avanti così fino a natale, quando mi sono ritrovata a passare il pranzo del 25 da sola col mio fidanzato a casa sul divano mentre i miei parenti  in sicilia si sfondavano di cassate e cannoli. Ora, li per li mi è presa una depressione che solo chi è siciliano e passa il periodo che va dal 7 di dicembre al 6 gennaio a mangiare e a ingozzarsi di Bioketasi mi potrà capire, ma poi sono successe tante cose - brutte - che mi hanno fatto ringraziare Dio di essere rimasti a Roma, perchè io non me lo sarei mai potuto perdonare, ma il mio fidanzato penso che non avrebbe mai potuto perdonarmi per una cosa del genere. E' stato il nostro ultimo natale con una delle persone più care che avessimo. Per lui soprattutto perchè era la sua amata nonna. E vorrei provare a spiegarvi il rapporto che c'era tra loro, ma neanche con tutte le parole del mondo ci riuscirei. 

Non volevo parlare di questo, non volevo intristire voi e soprattutto me, ma era giusto farne menzione per spiegarvi perchè anche con le vacanze di Natale, con gennaio e l'arrivo dell'anno nuovo, il blocco dell'artista non è passato, perchè ci sono tanti pensieri, tante cose che appesantiscono l'animo e trovare un momento anche solo per sfogarsi, come sto facendo adesso, non è stato affatto facile.

Vorrei raccontarvi tante cose, ma solo un post non basta e quindi adesso che lo sblocco è arrivato, spero di ricominciare puntualmente e quotidianamente ad aggiornarvi. 

E dunque, a presto.

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