lunedì 27 luglio 2015

Da che parte stare...

 
Attenzione: post più o meno serio.
 
Si, lo dico innanzi tutto, perché solitamente amo essere piuttosto ironica nei miei post, ma stavolta l'argomento è abbastanza serio, e quindi lo saranno anche i toni, nel limite del consentito. Ovviamente non è semplice scelta quella di trattare argomenti seri, ma il mio blog tratta delle disavventure sui mezzi pubblici di Roma e quindi come posso non affrontare il discorso su ciò che sta accadendo in questi giorni a Roma, riguardo lo sciopero bianco e il resto di casino che c'è intorno all'ATAC e al Sindaco?
Devo, sono obbligata, non posso esimermi e dunque affronto l'argomento semplicemente esponendo il mio punto di vista e la mia, lo confesso, confusione e titubanza.

Lo sciopero, secondo i giornali (clicca qui per leggere l'articolo de "La Repubblica"), è dovuto all'aumento dell'orario di lavoro e all'obbligo di strisciare badge ad inizio e fine turno. Posso capire che alla gente non vada di lavorare di più, ma se in tutto il resto d'Italia e d'Europa lo fanno non capisco perché non adeguarsi, e infine, qual è il problema di strisciare il badge se il turno lo si fa in regola? A questo punto sorgono i millemila dubbi. Gli impiegati di ogni tipo lavorano 9/10 ore al giorno e quasi sempre, pure per andare in bagno, devono timbrare il badge. Perché loro non dovrebbero farlo?
Perché se a loro non va di farlo, non se la prendono coi dirigenti invece di incasinare una città già disastrata di suo ? Ultimamente Roma è allo sbando, lo hanno fatto probabilmente perché sapevano che sarei venuta a vivere qui e non volevano farmi avere un grande sbalzo e un grande cambiamento rispetto a Palermo. Così Roma è sporca, c'è molta criminalità, e i mezzi pubblici funzionano malissimo. E' da un mese che va avanti questa storia e se io ho sempre problemi ad andare e tornare, mettendoci dall'ora e mezza alle due ore per tratta, immagino le persone che hanno famiglia, che devono andare dai figli, che a lavoro devono arrivare puntuali se no vengono licenziate, quelle persone che probabilmente, anzi, sicuramente, lavorano più dei macchinisti dei treni e sicuramente timbrano il cartellino.
Ora, senso di giustizia e fratellanza impone di giustificare sempre le proteste del popolo e di unirsi a queste contro i poteri forti. E' vero, mi unisco, tollero lo sciopero dei mezzi ogni due settimane, quasi sempre a ridosso di un ponte o di una festività, solitamente non mi pesa neanche più di tanto, ma quando la cosa diventa continua, allora sono loro che protestano che perdono il senso di giustizia e fratellanza, perché coloro che trasportano su quei treni fetenti e caldi, da svenire, non è di certo la gente che ha il potere, non è di certo la gente ricca che si può permettere i taxi e le auto guidate da chauffeur che muore e si fa la sauna dentro la metropolitano o sul tram vecchio di settantanni.
Lo sciopero bianco, lo chiamano, perché scioperano mantenendosi dentro i limiti di legge. Ah si? Allora perché i tram vecchi continuano a girare? Perché i mezzi senza aria condizionata partono comunque, perché solo ogni tanto il servizio si ferma? Perché si arriva a dover chiamare la polizia?
Mi dispiace, ma stavolta non riesco a stare dalla parte del più debole, perché trovo che la sua protesta forse inizialmente giusta, stia ledendo la mia persona e come me molti altri, e, come si suol dire, la tua libertà inizia dove finisce la mia.

1 commento:

  1. Scioperano xchè sanno che cmq non rischiano nulla se lo fanno e invece di adeguarsi, badgiare e quant'altro così prendono tempo... LA colpa è la loro eh,ma anche di chi guarda e non fa nulla!

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