giovedì 18 giugno 2015

La giungla metropolitana...

Da quando mi sono trasferita a Roma molti hanno cominciato a dirmi: "adesso ti toccherà il motorino, non puoi vivere tutta la vita sui mezzi pubblici". "E se devi andare in un punto lontano?". "Perché non provi la bicicletta elettrica". Ora, a parte che io adoro la bicicletta e me la vorrei comprare, ma non sicuramente per andare a lavoro, visto che abito dall'altra parte della città, e a parte che ancora non ho capito perché certa gente si preoccupi così tanto di come mi muovo io, riconosco che il motorino, per Roma, è l'ideale. Ma io non sono una persona qualsiasi, e col motorino riuscirei a sopravvivere si e no cinque minuti; il tempo cioè, che intercorre tra la messa in moto in concessionaria e l'arrivo in strada. Quindi no, grazie, ma ci tengo alla mia vita ed in fondo, anche se me ne lamento sempre, devo riconoscere che a me, viaggiare sui mezzi, mi rilassa. In fondo mi piace.
L'alternativa, per una come me, è la macchina, ma chi ha guidato anche solo una volta a Roma, sa quanto sia snervante e sa, soprattutto, quanto sia impossibile posteggiare.
Il parcheggio è uno dei veri drammi di questa città. La gente se ne inventa di tutti i tipi, ci sono le doppie file, le triple file, le doppie file a spina di pesce, le doppie file a pettine, le triple file a tetris. C'è anche chi parcheggia nei posti dei motorini, c'è chi lascia la macchina in curva, o nel perfetto centro della carreggiata. E non che non facciano multe eh, ne fanno di continuo, ma la gente non ha alternative, a Roma il parcheggio inventivo è una regola per la sopravvivenza. E io, che per andare a lavoro coi mezzi ci metto dall'ora all'ora e mezza, quando mi va male arrivo massimo a due, ma me le passo leggendo, facendomi i fatti altrui, scrivendo, scoprendo il mondo, dovrei prendere una macchina e metterci dall'ora all'ora e mezza impiegando tre quarti di questo tempo per inventarmi un parcheggio? Ma anche no, direi proprio che non si può. Roma non è fatta per guidare.
 
(Foto di Niseem Riccardo Onorato, che ringrazio per questa chicca, fonte di ispirazione del post di oggi. PS. Non si tratta di un fotomontaggio).

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