Vi è mai capitato di dire o anche solo pensare una cosa, e, in poco tempo, vedere che la stessa cosa è diventata virale, che tutti la pensano e la dicono, che tutti ne parlano, che molti ne scrivono?
Se vi è capitato, conoscerete sicuramente l'enorme senso di frustrazione che diviene padrone del nostro essere in quei momenti. A me è capitato un paio di volte: la prima, avevo scoperto da poco che alcuni superlativi assoluti finiscono in "errimo" anzichè in "issimo" e ho cominciato a dire ogni superlativo in quel modo; bellissimo diventava bellerrimo, fichissimo diventava ficherrimo, e così via, e sono sicura di essere stata la prima a dirlo, o comunque di aver coniato da me l'idea, ma in ogni caso, dopo poco, tutti parlavano in questo modo. Lo confesso, ogni volta che qualcuno che non era mio amico e non mi riconosceva il copyright diceva "bellerrimo" mi saliva la nausea e venivo colta da brividi di freddo.
La seconda volta, ben più importante, risale a poco tempo fa, e riguarda essenzialmente questo blog. Mi sono trasferita a Roma e sono passata da una città che ti costringe ad usare la macchina, Palermo, dove l'assenza di mezzi pubblici è totale, a Roma, dove il traffico ti costringe a prendere i mezzi pubblici che, fortunatamente, seppur non siano come Londra o Milano, funzionano. Passare da guidare una macchina ogni giorno a diventare passeggera dei mezzi pubblici ti costringe ad un cambiamento psicologico graduale. Non è affatto semplice adattarsi, e si ha comunque bisogno di uno sfogo. Inizialmente riversavo la frustrazione e il mio stupore su stati di facebook, finchè qualcuno non mi disse: sei simpatica, perchè non apri un blog? Nello stesso periodo avevo cominciato a seguire il blog di una mia amica, una mia ex compagna di classe e mi sono lasciata ispirare ed aiutare. Così è nato il mio blog. Ho iniziato a scrivere di mezzi pubblici, delle mie avventure, di quello che vedevo e riscontravo nel viaggiare ogni giorno in metro e tram.
Il blog è diventato presto un mio piccolo mondo, dove tuttora oltre a ciò che accade nei mezzi pubblici, metto le mie idee oppure anche semplici sfoghi.
Così come per la prima volta, quando ho coniato il mio personale superlativo assoluto, ho cominciato a leggere in giro un sacco di post o di blog che parlavano dei mezzi pubblici, l'amore sui mezzi pubblici, le classifiche dei tipi strani sui mezzi pubblici...ehi, fermi un secondo! Ma quello l'ho scritto io. Ed era vero, sembravano le mie parole, erano le mie idee ma messe da un'altra parte, nel blog di qualcuno di famoso. Ho cominciato a pensare che qualcuno mi legge, usa le mie idee e le trascrive per farci begli articoli. Ovviamente, se anche fosse così, non lo scoprirei mai, non avrei soldi per mettermi in causa e in fin dei conti non me ne frega niente. Io so che le idee sono mie, e seppur in un primo momento la rabbia mi renda cieca, poi riesco a calmarmi. Riesco a capire che devo fregarmene e a trovare la lucidità per dire "ma sti cazzi" e tornare a scrivere. E quindi...eccomi qui.
Succede spesso anche a me di pensare che qualcuno copia. Ma forse è che le idee, gli argomenti, sono quelli. Qualche tipo di meccanismo mentale, archetipo o non so che, dentro a ognuno di noi. Purtroppo ci vuole visibilità, culo, forse studio accurato del SEO per emergere, per avere un minimo di riconoscimento. Io sono rassegnata ormai...
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