mercoledì 17 giugno 2015

Si sta, come d'autunno, sugli alberi, le foglie.

Con questa citazione Ungarettiana, visto che oggi è il giorno della prima prova di maturità 2015 (un periodo troppo lontano ormai per destare in me qualsivoglia tipo di brivido malinconico), do il via al mio nuovo post per raccontarvi cosa succede quando in estate, a Roma, a cadere sono gli alberi. E quando questi alberi altissimi decidono di cadere proprio sulla linea elettrica del tram che io prendo per andare a lavoro. 
Mi sveglio prima, mangio di corsa, volo, per poi arrivare sempre in ritardo e poi l'odissea per tornare a casa. Succede che, quando succede, l'app che hai scaricato proprio per questi casi di emergenza non si aggiorna. Succede che, ferma ad aspettare per più di 40 minuti il cavolo di tram, cominci a fare supposizioni di ogni tipo, diventi amico dei poveri compagni di sventure, che come o peggio di te, aspettano li da tempo. Ci si consulta un po' a vicenda finchè non si vede spuntare un autobus col numero del tram e con su scritto "LIMITATO A". Quel "LIMITATO" da i brividi, credetemi. Lo ignoro, dico che sarà solo sostitutivo di uno dei due TRAM che passa di li, perché il problema sarà al mezzo e non all'intera linea, e quindi aspetto ancora che passi l'altro (anche perché sul primo salire era impossibile vista la quantità di gente e l'afa che c'è in questi giorni, a Roma). Aspetto il secondo per altri abbondanti 25 minuti, ed eccolo: strapieno, ma stavolta, non posso lasciarmelo sfuggire. Non posso, perché nel frattempo sono andata sul sito dell'atac e ho letto: "per lavori di manutenzione alla linea tram su viale Regina Margherita..." E uffa. Prendo questo benedettissimo autobus, parto, e ad un certo punto gira. Va in un posto che non ho mai visto, per strade nuove e mai esplorate neanche per caso. Tra me e me penso che non arriverò più a casa, ma non demordo. Nel frattempo, come succede sempre, la notizia del vero motivo del blocco era giunta: un albero era caduto ad ora di pranzo. Voi vi direte " ma cavolo, è un albero, quanto ci può volere a spostarlo ?!" Bravi, me lo domando anche io. E la risposta è "almeno due giorni". Io, per due giorni, ho vissuto quest'incubo. Ma è mai possibile che pure per cavolate del genere si debbano creare disagi del genere per più giorni e non si riesca mai ad intervenire tempestivamente? Si, è possibile. Che poi, obiettivamente, un albero di quella portata (credetemi era bello cresciuto), non da segni di cedimento e crolla da un momento all'altro? Non ci posso credere, mi dispiace. Ma poi cosa ci aspettiamo ? Ormai dovremmo conoscere i nostri polli... Ma purtroppo qualcuno di noi continua a stupirsi. Se non si riesce a spostare un albero in giornata, come si può immaginare di poter portare a termine i lavori dell'expo o qualsiasi altra grande opera cominciata in Italia? La Sicilia è spezzata da due mesi circa ormai per il crollo di un ponte sulla Palermo - Catania, che è ancora lì. Hanno messo provvisoriamente un treno ad alta velocità (che non capisco perché si è dovuto aspettare il crollo di un ponte per inserire un servizio tanto utile quanto basilare) e fine li. Della serie "che altro volete? L'Aquila è ancora come post terremoto, devastata dopo non so quanti anni e voi vi lamentate per un ponte?" ma si, in fondo... La deviazione fa perdere ai viaggiatori solo un paio d'ore. Bazzecole... Per chi non ha una mazza da fare. 
E quindi, tornando a Roma, neanche qui le cose cambiano un granché, la gente è lenta come giù in Sicilia. Forse per questo mi trovo bene, perché in fondo tutto il mondo è paese.
 
 

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