Di tanto in tanto si torna a casa... non quella attuale, dove vivo col mio fidanzato, ma quella dove ho vissuto i miei primi 28 anni, quella della me bambina, che ha ancora un incessante bisogno della mamma, quella dove ci sono i miei grandi amori pelosi: micia e coso grigio, che io chiamo Jd, ma che mia madre si ostina a chiamare "Nico", anche se di "nico" ovvero "piccolo" (e non il diminuitivo di Nicola) non ha più nulla ormai, essendo una bestia grigia e grassa di circa sette kg.
Cerco di tornare a casa quando posso, a volte per anche solo un giorno...perché, lo confesso, sono mammona e i miei gatti mi mancano da morire. A volte torno soltanto per recuperare qualche vestito o qualche paio di scarpe, che nella nuova casa, essendo veramente piccola, non ho dove mettere. Ogni tanto è semplicemente una scusa, torno perché il distacco non è mai indolore e il bisogno di respirare l'aria palermitana diventa incontrollabile e incontrastabile, anche se a volte fa puzza di munnizza.
Quando torno per qualche giorno in più, assentandomi dallo stage che per ora faccio e estraniandomi completamente dal Caos di Roma, rientrare nella quotidianità poi è veramente traumatico. Specialmente se in quei giorni di riposo a casa c'è pure mio fratello e mia madre si sbizzarrisce nella sua meravigliosa cucina: in 4 giorni 4 chili...solo che è una dieta all'ingrasso, ahimè. E poi il mare, e poi, come rido con mio fratello con nessuno mai.
Essere tutti e tre di nuovo assieme, come un tempo, è un'emozione fortissima che non posso dimenticare e che mi manca costantemente, ogni giorno della vita. Ma si cresce e quando si cresce ci si rende conto che è inutile fare progetti, immaginare di vivere tutti vicini, perché poi la vita ti schiaffa davanti l'assoluta ed indiscutibile verità che non possiamo fare nulla per cambiare il destino, che le nostre strade spesso e contro la nostra volontà si dividono. In fondo va bene così, siamo fortunati, siamo felici nei nostri nuovi spazi, sia io che mio fratello abbiamo l'amore, un "quasi" (nel mio caso) lavoro e una casa. Non ci manca nulla... no bugia, qualcosa ci manca, ci manca la mamma, ci manchiamo a vicenda, e questo non cambierà mai. Ecco perché non mi vergogno di dire che ogni qual volta posso, io torno a casa.
Essere tutti e tre di nuovo assieme, come un tempo, è un'emozione fortissima che non posso dimenticare e che mi manca costantemente, ogni giorno della vita. Ma si cresce e quando si cresce ci si rende conto che è inutile fare progetti, immaginare di vivere tutti vicini, perché poi la vita ti schiaffa davanti l'assoluta ed indiscutibile verità che non possiamo fare nulla per cambiare il destino, che le nostre strade spesso e contro la nostra volontà si dividono. In fondo va bene così, siamo fortunati, siamo felici nei nostri nuovi spazi, sia io che mio fratello abbiamo l'amore, un "quasi" (nel mio caso) lavoro e una casa. Non ci manca nulla... no bugia, qualcosa ci manca, ci manca la mamma, ci manchiamo a vicenda, e questo non cambierà mai. Ecco perché non mi vergogno di dire che ogni qual volta posso, io torno a casa.
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