venerdì 24 aprile 2015

C'è odio tra di noi!

È ormai chiaro a tutti che tra i frequentatori di mezzi pubblici c'è un odio atavico, che nasce dalla rivalità di volersi sedere nello stesso posto, o di essere riusciti a prendere il mezzo prima dell'altro, o dalla spinta e così via. Io, che odio già da me l'essere umano, ho visto semplicemente quest'odio amplificarsi, il mio sguardo inferocirsi e la mia tolleranza diminuire drasticamente.
Per questo motivo, oggi stilerò la classifica di ciò che odio di più sui mezzi pubblici, è una classifica a caso, ovvero senza ordine di importanza.
 
I miei dieci peggiori incubi quando salgo su un mezzo pubblico:
 
1) La tipa che urla al telefono: io capisco che il rumore del tram o dell'autobus, o della metropolitana, possa essere assordante, ma bisogna anche rendersi conto che essere circondata de gente implica una certa garbatezza, perché la tua libertà finisce dove inizia la mia e allora se io sono libera di non aver rotto un timpano, tu non sei libera di gridare i cazzi tuoi ai quattro venti. E anche se, mi duole ammetterlo, quasi sempre si tratta di siciliane e/o napoletane, per cui i loro discorsi possono anche suscitare un certo interesse, a volte, quando torno da lavoro sono talmente stanca che il minimo rumore mi fa saltare i nervi...figuriamoci una che strilla la sua disperazione all'amica del cuore per telefono.
 
2) Gli amanti del rischio: quelli che stanno sulla linea gialla alla fermata della metro, oppure attraversano i binari quando sta per arrivare il tram. Quelli che, pur sentendo il rumore di chiusura, si infilano, restando quasi sempre incastrati tra le porte. Perché? che motivo c'è di farmi stare in ansia? E se poi muori?
 
3) Le donne baffute: voi direte "eh ma esageri, che te ne frega se una tizia c'ha i baffi? Che ti farà di male?". Ma davvero non vi rendete conto di quanto sia terribilmente fastidioso guardare una donna coi baffi? A me, in questo caso, mi viene solo da citare Wanna Marchi: "Clienti, telespettatrici, amiche, giovani, non giovani, vecchie, non vecchie, io vi dico, ma cosa osate lamentarvi che non esistono più uomini?! MA SIETE PAZZE, SAPETE PERCHE'? Perché ad un uomo NON PUO' PIACERE LA DONNA COL PELO! NON E' POSSIBILE, NON E' POSSIBILE!!!! E allora io vi dico, Signore, o Wanna Marchi è pazza, ed io non credo, ma anche se fosse, preferisco di gran lunga ESSERE PAZZA E SENZA PELO, E' CHIARO IL CONCETTO?!?"
Credo non serva aggiungere altro di mio.
 
4) Le scolaresche: urlano, gridano, spingono, se ne fottono di ogni altro passeggero monopolizzando il mezzo come se fosse uno scuolabus. Questo è più che sufficiente per farle entrare nella classifica.
 
5) Le coppiette: adolescenti, ma soprattutto non più tanto giovani, che si scambiano effusioni in pubblico. Sarò strana io, ma è una cosa che non tollero, soprattutto in un posto dove l'altra gente, per questione di spazio e di chiusura, non può andarsene ed è costretta a sentirti e vederti. Quei rumori di labbra insopportabili, magari anche col risucchio, che istintivamente mi fann partire l'urlo e il pugno, come si possono tollerare? Voi ci riuscite? Io vorrei ucciderli tutti, dire loro di lasciarsi perché fanno veramente schifo insieme, distruggere l'amore e i loro ormoni ancora prima che si formino, l'uno e gli altri. Divento Hitleriana in queste situazioni, ma per fortuna riesco ancora ad incanalare la rabbia nel semplice sguardo storto (la mia arma preferita).
 
6) I masticatori di chewingum: come le coppiette, questa categoria rientra nella categoria dei rumoristi. E' qualcosa che non riesco a sopportare, mi fa proprio male fisico ritrovarmi con l'orecchio vicino a gente che fa rumori con la bocca, mi viene voglia di ucciderli tutti. Avrei voglia di dire loro "Dio ti ha dato le labbra e i denti per masticare, ma ha fatto in modo che tu potessi farlo tenendo le prime unite. Tu perché non lo fai? Dio non ti ha fatto con le labbra aperte, perché non chiudi quella CAZZO DI BOCCA?" Ma anche qui, o mi sposto, o se non posso, mi limito ad usare la mia arma preferita.
 
7) Gli Idrofobi: puzza di piedi, puzza di sudore, puzza di alito, puzza di fumo. Questi individui ovviamente non si lavano, perché ammesso che usino deodoranti (cosa che non credo) con una puzza del genere, niente può aiutarti se non una bella e sana sgrasciata. E risulta piuttosto evidente che loro non abbiano voglia di darsela, ma da un po' di tempo anche. Sporchi, schifosi, puzzolenti, li manderei a lavarsi al fiume gelido di montagna, direttamente sotto la cascata, ma ahimè non ho come risolvere la questione, dunque, mi allontano il più possibile.
 
8) I tiratori di naso: altro incallito rumorista, il tizio col perenne raffreddore, che disconosce completamente l'uso del fazzolettino di carta. Preferisce far sentire a tutti il suo adorabile rumore, e far andare il muco a ballare coi neuroni ogni 30/40 secondi. Si, perché in alcuni, il ritmo è veramente incalzante, diventa quasi una musica, ovviamente tribale, ovviamente, se potessi, romperei la radio.
 
9) I panzoni inconsapevoli: sono quei tizi enormi, o comunque dotati di grossa e sporgente panza, che probabilmente non si sono accorti della protuberanza, e il fatto che non vedano più il loro pene quando vanno in bagno lo hanno collegato semplicemente all'età. E invece no, brutti e schifosi omaccioni, voi AVETE LA PANZA e l'avete anche bella grossa, per cui come potete pensare di infilarvi tra due persone (una delle quali sono sempre io) quando il tram è già stracolmo e a stento riusciamo a respirare? Ma no, loro ci passano, scatafottono qui e la la gente con la loro enorme PANZA e manco chiedono scusa. Vorrei bucargliela quella panza, vorrei usare con loro la tipica frase della nonna del vicino che sbucava fuori quando, a Palermo, giocavamo a pallone e la palla andava nel giardino della casa accanto: "Chiffà, u tagghiamu stu palluni?!"
Ecco a loro vorrei dire la stessa cosa, ma, a parte che non mi capirebbero, avrei poi il terrore di vedere usare la loro panza contro di me e quindi, come sempre, uso solo il mio sguardo , tagliente...ma non abbastanza.
 
10) I signori col respiro a fischio: io mi rendo conto che per alcuni il problema sia serio, che ci sia anche un po' d'asma, e che non posso chiedere certo loro di non respirare, ma vorrei...vorrei tanto che la smettessero. Quel rumore stridulo che si insinua nell'orecchio mi fa profondamente male. Serro i pugni, strido i denti e stringo gli occhi, provando a resistere fino all'apertura delle porte... ogni tanto, mi salvo prima, perché il tizio sparisce prima che sia io a scendere. Fiu.
 


lunedì 20 aprile 2015

Quanto sei bella Roma...


Non è solo un modo di dire, o una leggenda anni '60. Roma è veramente una città d'incanto. Coi suoi pro, e coi suoi contro. Ma è indubbia ed oggettiva la bellezza di questa città.
E oggi vi racconterò la Roma che si scopre prendendo ogni giorno i mezzi pubblici.
Perché è facile dire "prendere un autobus è fastidioso ovunque"... non è vero, prendere un autobus allo zen di Palermo, non è sicuramente come prendere un autobus che attraversa il centro di Roma.

Per qualche tempo ho preso un tram che per portarmi da casa a lavoro attraversava l'intera città. La sua fermata si trova a Piazza Porta San Paolo...che potrebbe anche essere una piazza come molte altre, se non fosse che arrivando, sulla destra, si trova una piramide

Ma non una piramide, fatta tanto per... è una vera e propria tomba, fatta tra il 18 e il 12 a.c. per Caio Cestio. A quei tempi, essendo l'Egitto divenuto provincia romana, andava evidentemente di moda... E non è proprio piccolina.
In quale altra città puoi tuffarti così nella cultura egiziana, semplicemente andando a prendere un tram o la metro? 
Ve lo dico io, in nessuna....certo, a meno che per voi non sia da ritenersi piramide anche quella di vetro del Louvre a Parigi. Ma io ne dubito.

Salendo sul tram, e trovando un bel posto lato finestrino, sperando che intorno o vicino non ci sia nessuno che puzzi o faccia rumori molesti, ci si gode la vista del Colosseo. 
Non so voi, ma a me emoziona sempre, soprattutto la sera, quando è tutto acceso. Ahimè ancora non sono riuscita ad entrarvi, ma non mancherò. E, ad ogni modo, vederlo rendeva l'attesa di raggiungere casa, meno spiacevole del solito.
Guardarlo mi immerge automaticamente in quell'epoca,
Come si fa a non innamorarsene ad ogni sguardo?

Il problema di Roma, se problema si vuole chiamare, è che i monumenti non finiscono mai. Superando il colosseo, ho pensato "adesso posso anche distrarmi"... e invece mi sono ritrovata poco dopo ad ammirare San Giovanni.
Ragazzi, non si parla mica di una chiesetta di paese, eh. Per intero il nome della Basilica di San Giovanni sarebbe: La Sacrosanta Cattedrale Papale Arcibasilica Romana Maggiore del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista del Laterano, madre e capo di tutte le chiese della Città e del Mondo.
Non proprio un nomignolo da nulla insomma, che semplicemente pronunciandolo sembra di poter sentire addosso lo sguardo di Dio.
Come se non bastasse il nome, a renderla importante ed imponente al tempo stesso, è la prima delle quattro basiliche papali maggiori e la più antica ed importante basilica d'Occidente.
Mica pizza e fichi, ma insomma, anche se non sapessi queste cose, passando li davanti ogni mattina, non puoi non ammirarla in tutta la sua maestosità. 

Subito di fianco c'è Porta Maggiore, una delle porte delle mura aureliane dove convergevano otto degli undici acquedotti che portavano l'acqua in città. Tutto intorno è ricco di monumenti e antichità, oltre ad una "basilica sotterranea". Come non incuriosirsi? 

Anche se ciò che c'è dopo non risulta importante o imponente come i monumenti visti fino a quel momento, tutto di Roma ti spinge a guardarla, a non distrarti mai, ad ammirare le sue ville, le sue colonne sparse un po' ovunque. Non c'è una zona di Roma che non ti faccia pensare a ciò che un tempo era questa città. La culla del mondo, l'origine della nostra civiltà...quella che qualcuno sembra voler distruggere. E ogni volta che la guardi, t'innamori.

venerdì 10 aprile 2015

In questo mondo di matti...

Ogni quartiere di norma, ha il suo pazzo. Tuttavia, non so se lo sapete, ma a Roma i quartieri sono un pò grandetti, quindi il numero di pazzi per metro quadrato aumenta in modo indescrivibile. Giustamente ai pazzi non viene data la patente (e ringraziando il cielo aggiungerei), quindi sono costretti a prendere i mezzi pubblici. I mezzi pubblici risultano quindi il luogo migliore per studi approfonditi di psichiatria, o anche solo per ammirare le variabili folli del genere umano.
Di seguito vi stilerò la lista dei 5 migliori pazzi che ho incontrato da quando prendo i mezzi pubblici.

La classifica è in ordine di gradimento, dunque partirà dalla numero 5:


5)  La signora anziana che fa le smorfie: probabilmente non si era resa conto di essere da sola sul bus, quindi continuava a fare le facce in risposta a qualche discorso immaginario che sentiva nella sua testa. Annuiva, e dissentiva, sollevava gli occhi al cielo e scuoteva il capo. La tentazione di chiederle "cosa c'è che non va?" è stata piuttosto forte, ma sono riuscita a trattenermi (sia mai che poi si fosse messa a raccontare la sua discussione mentale per filo e per segno a me)


4) Lo xenofobo: era veramente furioso, lui, che si dichiarava romano e non italiano. Solo Romano de Roma. Era arrabbiatissimo con i poveri Russi, Ucraini e Rumeni. Li chiamava zingari e zozzi e lo urlava ai quattro venti. Quando una signora gli si è avvicinata per dirgli che lei era russa, è rimasto spiazzato. Ha detto "mo che faccio?", ha fatto quello che avrebbero fatto tutti i pazzi: fingersi tollerante. Ha detto che chiaramente la signora, tanto carina e gradevole, faceva eccezione. Lui ce l'aveva con quelli che appendevano e staccavano (non ho trovato traduzione chiara) e che sporcavano la città. Zingari: russi ucraini e rumeni. 

Una volta finito lo sfogo con gli stranieri dell'est, doveva trovare qualcos'altro da fare lungo il percorso da Piramide a Stazione Trastevere, così si è immischiato nel discorso tra due uomini, uno dei quali aveva avuto dei problemi con la vodafone perchè si era trovato senza soldi dopo la ricarica. Così lo xenofobo, grande esperto anche di telefonia, ha cominciato a consigliare all'uomo di chiamare il servizio clienti al numero 4equalcosa. L'uomo ha risposto che lo aveva già fatto, ma a quanto pare il pazzo oltre ad essere xenofobo era anche un pò sordo e/o rincoglionito. Quindi ha continuato ad insistere di chiamare il numero e l'uomo ad insistere che gli aveva già detto di averlo già fatto. Quando ha capito che l'uomo "sano" stava per picchiarlo ha finalmente desistito. Era circa la 40esima volta che ripetevano lo stesso discorso. Io sono stata salvata dalla fermata, l'uomo non saprei.

3) L'incazzato cronico: abbastanza giustificabile. Chi non è incazzato di prima mattina? Tuttavia quasi tutti hanno quantomeno la decenza di trattenersi. Lui no. Dopo aver urlato in faccia al suonatore di fisarmonica che aveva "rotto il cazzo con quella musica di merda" (cit.) se l'è presa con una signora che non riusciva a scendere perchè la porta del tram era guasta, dicendole "che era una idiota perchè ancora non eravamo arrivati alla fermata" (cit) venendo smentito dall'apertura di tutte le altre sessantordici porte. 


2) L'appassionato di calcio (tedesco): purtroppo in questo caso si trattava di un ragazzo. E quando sono i giovani a soffrire di certi disturbi, piange sempre un pò il cuore. Ad ogni modo questo ragazzo salito sul bus urlava verso un uomo di essere fiero della sua Juventus, e di tifare anche per il Bayern Monaco, perchè suo padre è tedesco e lui ama i tedeschi, soprattutto i calciatori tedeschi. Diceva che la sua finale dei sogni sarebbe stata Juventus contro Bayern e che una Juventus con calciatori solo tedeschi sarebbe stato il suo sogno ancora più grande. Ero convinta che l'uomo con cui si stesse intrattenendo fosse un suo conoscente, purtroppo non era così. L'uomo infatti è arrivato alla sua fermata, è sceso e il ragazzo ha trovato una nuova vittima sacrificale, prima coinvolgendo un pò tutti, finchè non avesse scorto lo sguardo curioso di qualcuno e si fosse concentrato su quella povera vittima. Che per fortuna, non ero io.


1) Per gli amici "poraccia": una signora sulla quarantina, con evidenti problemi di alimentazione oltre che di mente. E' ormai una creatura mitologica, avvistarla nella metropolitana è un evento da filmare per i posteri. Sporca ed incredibilmente magra. Viene da chiedersi dove trova la forza per gridare a quel modo. Si, perchè la signora "poraccia" ha una passione, ovvero quella di gridare in faccia alla gente. E la sua frase più in voga è "ce l'hai na moneta?!" "Signora, una moneta" . Ogni tanto urla anche "mi fate mangiare?!?". Quando la signora le ha proposto di andare alla caritas si è sentita colta in fallo, ha detto che i soldi non le servono mica solo per mangiare, c'ha da fare le sue cose...eh, magari avrà pure ragione, ma se hai fame intanto mangi, no? Dopo averle fatto notare la cosa l'ultima frase è stata ufficialmente abolita. Confesso che di questa signora ho avuto un pò paura quando è toccato a me, per questo si è meritata il primo posto.




giovedì 2 aprile 2015

Belli capelli.

Oltre alla sindrome da crocerossina e da estetista, da quando prendo i mezzi pubblici, mi è peggiorata (perchè in fondo ci soffrivo già) la sindrome da Edward Manidiforbice. Santo cielo, quanto vorrei avere costantemente due cesoie a portata di mano, non per fare il giardiniere, no, quella è la sindrome del pollice verde. Io le vorrei per fare la testa nuova a certa gente che becco in giro.
Ce ne sono tanti di tipi, che vorrei tosare, ma partirò dai più classici:

1) Codino e pelata, peggio se il codino è sottilissimo e bianco.
Io mi chiedo, perchè questa cattiveria? Sei brutto e vecchio, hai due peli in testa, perchè farli allungare e creare questo disagio nelle persone che sono costrette ad interagire con te? Perchè quando potresti levarli tutti e magari sembrare anche più giovane? Cosa può spingere un uomo a creare una schifezza del genere sopra il proprio cranio? A volte mi piacerebbe capirne di psicologia per risolvere certi quesiti che per me resteranno eterne domande senza risposta.

2) Rasato sotto e codino lungo sopra, peggio se il codino è sottilissimo e grigio/bianco.
Cosa diavolo pensa un uomo che si rasa i capelli sotto e si lascia quella chioma non più fluente, grigia, brutta...si insomma, quei quattru pila, lunghi lunghi lunghi e spesso sudici? Ma soprattutto, perchè i barbieri permettono ciò? Ma non è finita, perchè non è un codino semplice, c'è chi lo rinforza, chi fa la treccia, chi mette quattro cinque elastici lungo tutta la lunghezza dell'orribile prolungamento, facendolo sembrare un salsicciotto osceno... ma il succo, o meglio, lo schifo non cambia: non li capirò mai.

3) Sono ancora a letto, lasciatemi dormire.
In qualsiasi modo si siano svegliati, i loro capelli sono rimasti esattamente in quel modo, donne o uomini non ha importanza, per alcuni, pettinarsi i capelli è davvero una cosa fuori da ogni lontana immaginazione. Neanche si guardano allo specchio, probabilmente, perchè a loro non importa: i capelli scombinati tanto vanno di moda no?

4) Leccami.
No, non è una proposta oscena. I "leccami" sono quelli che in bagno al posto del tubetto di gel hanno la lingua di mucca e si intrattengono in strani rapporti con essa. Quando vengono fuori hanno i capelli completamente aderenti alla faccia, e guai se non coprono almeno un occhio. Ah, meglio se una parte della testa è rasata. Fa più fico, a me fa solo più schifo.

5) C'è qualcosa tra di noi.
Si i tuoi capelli davanti alla faccia. Ecco, questa è la categoria che mi stimola di più, quella che odio di più e mi fa più venire voglia di alzarmi e scendere dal tram ancora in corsa. Di solito si tratta di donne, ma ultimamente anche di alcuni uomini. 
Sono quelli che ignorano i fastidiosissimi ciuffi davanti agli occhi, magari quelli che si incastrano tra occhiale e occhio. Non posso credere che non dia loro fastidio, è umanamente impossibile. Non può essere piacevole, oltre al solletico che fa il capello a contatto con le ciglia, guardare il mondo separato da ciuffi di capelli, è oltremodo fuori da ogni realtà.
Eppure c'è chi se ne sta li, sereno e cieco, per ore. Guardo quei ciuffi sperando di bruciarli con la forza del pensiero, ma niente. Non ce la faccio, posso solo farmi prudere le mani e mangiarmi le unghie.

Gli altri tipi invece sono troppo variegati per classificarli, c'è la signora dai capelli fucsia, il ragazzo dai capelli alti due metri, il signore con il parrucchino, la signora con pochi capelli ma nero corvino, giusto per farli vedere e renderli facilmente contabili. Quanti bei capelli che vedo in giro, e oltre a questi, ci sono anche quelli da ammirare, ragazze che farebbero invidia a qualsiasi modella per capelli del mondo, colori e chiome meravigliose, lisci perfetti, boccoli armoniosi, 
e poi ci sono io: senza infamia nè gloria.