Sicuramente molti di voi avranno visto il famoso film "La Signora Ammazzatutti". Beh, per chi non l'ha visto, faccio un piccolo sunto:
Beverly Sutphin, irreprensibile madre di famiglia, tipica espressione della società perbenista statunitense, rivela una personalità chiaramente disturbata e psicopatica. Ossessionata dalla perfezione inizia ad eliminare sistematicamente le "pedine scomode" che le si frappongono, spinta da motivazioni banali. Riconosciuta da una vicina di casa, viene accusata e processata, diventando un fenomeno mediatico, ma incredibilmente riesce a farsi scagionare definitivamente, senza però arrestare la sua follia omicida.(fonte Wikipedia).
Per farla breve, la Signora Ammazzatutti ha quelle che in Sicilia chiamiamo "fisime", e sono, naturalmente, portate all'esasperazione e alla follia.
Ma chi, di noi, non ha voluto almeno una volta nel suo più profondo e deviato subconscio, cedere alle proprie fisime? Alle proprie strane fissazioni? Beh ogni tanto mi piacerebbe poter gridare al mondo le mie fissazioni, criticare apertamente gli altri, dirgli che stanno sbagliando e sentirmi in pace con me stessa. Ecco magari non arriverò al desiderio di uccidere, come La Serial Mum del film, ma quanto meno di togliermi qualche soddisfazione, quello si.
Fin da piccola ho avuto delle fisime, che, pensavo, sarebbero diminuite o scomparse con l'età. In realtà crescendo sono senza dubbio aumentate e, anzi, peggiorate laddove già presenti.
Ad esempio, e liberi di prendermi per pazza, io non mangio l'arancia se è sbucciata male. Non riesco a toccare il sale senza contorcermi per i brividi, non poggio mai la testa sui sedili dei treni; non riesco a stare a lungo al telefono: è una condanna, detesto parlare al telefono.
E poi ci sono delle fisime che sono venute con l'età: non riesco ad uscire se non ho la borsa accoppiata (come colore) alle scarpe. Porto sempre un foulard in borsa; ho sempre la pomata antizanzare e anche le pillole per il mal di gola. Non esco mai di casa senza soldi. A fine settembre non riesco più ad indossare le scarpe aperte, e soprattutto non indosso le scarpe aperte bianche.
Nel famoso film su citato, la Signora Ammazzatutti prende di mira un giudice donna che, durante il suo processo, si reca in aula per due volte di fila con le scarpe bianche. Cosa sbagliatissima secondo i canoni della moda e del buon costume. Io mi sento un po' come lei quando a fine settembre salgo sui mezzi pubblici e, in giornate in cui già fa freschino, come oggi, trovo gente coi sandali bianchi e i vestitini di lino.
Nel famoso film su citato, la Signora Ammazzatutti prende di mira un giudice donna che, durante il suo processo, si reca in aula per due volte di fila con le scarpe bianche. Cosa sbagliatissima secondo i canoni della moda e del buon costume. Io mi sento un po' come lei quando a fine settembre salgo sui mezzi pubblici e, in giornate in cui già fa freschino, come oggi, trovo gente coi sandali bianchi e i vestitini di lino.
Sui mezzi pubblici si vede proprio di tutto, e se un po' la cosa mi piace, dall'altro mi fa proprio innervosire.
Tuttavia, come dicevo prima, non sono una pazza assassina, e quindi il nervoso scema in fretta senza portarmi alla follia... sperando non sia solo una questione di tempo.