giovedì 28 maggio 2015

Il club del libro..

 
Vorrei iniziare questo post facendo una piccola premessa: io ammiro molto le persone che leggono. La lettura è nutrimento per la mente e stimola davvero il pensiero, aprendo il nostro mondo. Ammiro le persone che leggono perché io non sono una grande lettrice, non ho tanta pazienza e se il libro non è scritto bene, o non mi intriga alla seconda pagina, non riesco ad andare avanti. Alcuni dicono: "eh, ma devi dargli tempo"... ma anche no. Non credo di dover dare tempo anche ad un libro. Le descrizioni esagerate mi annoiano, ma ci sono anche quelli che le amano, e questi, appunto, li ammiro. Tuttavia ci sono lettori, a cui i libri, anziché aprire la mente, gliela chiudono del tutto rendendoli quasi cerebrolesi. Sono quelli per cui la lettura è diventata uno scopo di vita, quasi fosse un lavoro, e non possono interrompere mai, nemmeno sui mezzi pubblici. Per carità, quando c'è posto a sedere, non c'è nulla meglio di un buon libro, anche se io spesso non riesco visto che soffro di mal d'auto e il movimento mi da la nausea, ma per chi ci riesce, tanto di cappello. Tuttavia ci sono dei momenti in cui leggere non è proprio possibile, così come non è possibile usare il cellulare o il kindle. Ed è la maggior parte delle volte in vero: sul tram, sull'autobus, ma anche sulla metro, quasi sempre, c'è un casino tale da fare sembrare noi delle bestie e il mezzo, pari ad un carro bestiame. In questo marasma, io sto per lo più attenta al fatto che non mi rubino il portafogli o il cellulare, o, ancora più importante, a non cadere, laddove a volte non c'è neanche modo di aggrapparsi da qualche parte. Ma, anche in quella situazione di tremendo panico, dove lo schifo si impossessa di me, facendomi stare in un'espressione di costante disgusto che si acuisce non appena qualcuno mi sfiora, c'è sempre qualcuno che legge. Con una sola mano, con l'altra attaccata chissà dove, sfogliando le pagine con le labbra, ma l'importante è che leggano... io capisco che il libro possa essere entusiasmante, che si voglia sapere che fine farà Mr Darcy, ma sembro strana se penso che non muoia nessuno se si continua a leggere non appena si esce dal limbo infernale del mezzo pubblico? Io non credo, e la cosa che più mi fa rabbia è che poi, alla prima frenata brusca del conducente, che capita sempre in questi casi, il libro me lo ritrovo io, spiaccicato in faccia e il lettore, o la lettrice che sia, me la ritrovo addosso coi suoi piedi sui miei...e allora, scusate, ma li si che m'incazzo, perché Mr Darcy non vale il mio ditone, né la mia faccia.
 
 

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