Da quando sono arrivata a Roma ne ho visti un paio. A quanto pare gli scioperi dei mezzi pubblici sono più puntuali dei treni stessi, ogni due/tre settimane ne fanno uno. Tuttavia quasi sempre sono pochi i mezzi soppressi, e si riesce a muoversi lo stesso, soprattutto la mattina e non nelle ore di punta. Anzi, nei due scioperi che ho vissuto, ho potuto appurare come ci fosse casino per strada e pace sui mezzi pubblici, e ho goduto.
Oggi però è stato diverso. Arrivo alla prima fermata e il primo tram passa subito. Tra me e me ho pensato che, come al solito, era un allarmismo inutile. Quindi arrivo alla seconda fermata, e inizio ad aspettare l'autobus. Passano 10 minuti...autobus fuori servizio numero uno. Altri 10 minuti e fuori servizio numero due. Ne vedo passare due nel verso opposto al mio, la speranza ritorna. Altri 15 minuti e finalmente passa il mio autobus. Salgo: mi aspettavo peggio, non c'era troppa confusione, forse perché tutti sapevano che la metropolitana era chiusa. Tutti, tranne me. Arrivo quindi a destinazione e comincia nuovamente a salire l'angoscia. Porte chiuse. Non restava che il tram, che fa un percorso lunghissimo, ma quanto meno arriva, o il taxi, che costa più della mia giornata di lavoro. Tram numero uno: fuori servizio. Tram numero due: deposito. Tram numero tre: parte! Dopo un'altra mezzora alla fermata del tram, in mezzo ad anche troppa folla, salgo sul tram e parto, consapevole che sarei arrivata a lavoro...con sole due ore e mezza di ritardo.
Quello che mi stupisce, in questi casi, non è tanto lo stress che si accumula tra la gente, che è normalissimo, quanto piuttosto il fatto che questo stress, che solitamente c'è e si sfoga con gli altri, spingendo, insultando, lamentandosi, correndo... in questi casi si sfoga mugugnando e tra coloro che sono in quel preciso istante coinvolti nello stesso destino si crea complicità, supporto, compagnia. Ci si aiuta con le informazioni, ci si consola sapendo che non si è soli a passare quella pena, ad aspettare, a perdere un appuntamento o una giornata di lavoro. L'essere umano è proprio una strana bestia.
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