venerdì 22 maggio 2015

Quando fuori piove...

Bastano due sole gocce di pioggia per fare impazzire una intera città. Chi non lo sa? Non appena piove un po', ogni persona abbandona scooter e biciclette e si infila in macchina, o, peggio, sui mezzi pubblici, che, quando piove, diventano veramente impraticabili.
La stazione metropolitana in un primo momento ti sembra l'ancora di salvezza in mezzo all'inferno del diluvio e del traffico, ma dopo che entri, ti accorgi che non è altro che un nuovo girone. I pavimenti di gomma si sollevano, gonfi d'acqua. Si creano pozzanghere che tu neanche vedi e che, irrimediabilmente, ti travolgono come un fiume in piena, la gente che scende e sale ti sbatte addosso coi loro enormi ombrelli e ogni pavimento diventa tremendamente scivoloso. Per una sbadata e maldestra come me, è praticamente un gioco con la morte.
Ma c'è di peggio, perché, se almeno dentro la metropolitana sei al chiuso, fuori, alle fermate, è il caos più totale: c'è gente ovunque, i mezzi sono pieni e lo spazio è davvero ridotto. Rischi di essere accecata continuamente da stecche di ombrelli e di essere travolta da onde anomale create dalle macchine, che sembrano non accorgersi affatto che tu sei li, in bilico tra il marciapiede e la strada.
Tuttavia, in questo caos infernale, c'è logica: piove, la gente cerca riparo. Quello che non capisco è come mai, in questi giorni in cui Zeus ha deciso di fare le pulizie in tutto l'Olimpo, tutti i vecchietti, anche quelli decrepiti o che camminano con la stampella e il catetere attaccato, decidono di uscire di casa a farsi una passeggiata. Chi a piedi, chi in macchina. Un po' come la pubblicità degli assorbenti, quando le tizie decidono di fare free climbing e paracadutismo proprio nei 5 giorni più intensi di ciclo, e rigorosamente coi pantaloni bianchi. E' un'assurdità nel senso più letterale del termine e la cosa non mi da pace, perché poi, sempre perché io, sui mezzi, sono estremamente "fortunata", li becco tutti io. Davanti, quando devo scendere per cambiare mezzo e sto per perderlo. Dietro, quando non devo scendere e loro invece vogliono e devono passare a tutti i costi, anche solo per fare mezzo centimetro di spostamento.
I giorni di pioggia sono giorni di panico per chi, come me, è costretto a prendere i mezzi pubblici per arrivare a lavoro. E, a lavoro, si arriva sempre e comunque in ritardo, meglio mettersi l'anima in pace. I vecchietti invece, sembrano diventare allegri e arzilli quando piove, tanto da voler uscire, fregandosene del fatto che sono cagionevoli e rischiano di beccarsi una broncopolmonite. No, loro vogliono uscire... in fondo penso lo facciano apposta per rompere i coglioni a me, ma poi, se ci rifletto bene mi ricordo che anche mia nonna adora pulire il terrazzo davanti casa in sottana quando fuori diluvia, quindi non lo so...forse ad una certa età, ami le sfide.
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento