giovedì 7 maggio 2015

Pensieri...e "Anima".

No, lo so che avete pensato che avessi dimenticato di avere un blog, ma no, non l'ho fatto ed adesso sono di nuovo qui, tornata a scrivere per me, ma anche per voi.
In realtà avevo molte avventure in sospeso da raccontarvi ma oggi mi sento un po' malinconica e così ho deciso di buttare giù qualcosa di getto.
Come un po' di getto scorrono i pensieri quando si è fermi su un tram, in piedi, schiacciati, e, dunque, altro non si può fare che guardare le facce di quelli che sono sul mezzo con te, o, laddove possibile, guardare l'esterno e riflettere, meditare, perdersi nei propri pensieri e stati d'animo.
In questi giorni Roma è caldissima, è arrivato il maggio tanto famoso della città eterna, ed è rovente. E per chi prende i mezzi pubblici nell'ora di punta, questo è un dramma: si vive un calvario ogni giorno. L'aria condizionata ancora non è accesa ovunque e la gente comincia a sudare e puzzare tremendamente, soprattutto di ritorno, a fine giornata di lavoro.
Così, quando non si riesce a trovare un posto a sedere per leggere e neanche modo per stare al cellulare, visto che spesso sul tram si viene sballottati alla velocità della luce, per cui bisogna trovare appiglio con entrambe le mani, l'unica cosa che resta da fare è pensare, si pensa a tutto, si pensa alla somiglianza della gente che si incontra per caso, con gente che si è già conosciuto. Si pensa alla bruttezza dei capelli di un tizio, o a quanto sia terribile l'azzurro accoppiato col rosso arancio. Si pensa a come ci sarebbe piaciuto dormire un'altra oretta, e a quanta fatica stia facendo il nostro corpo in quel momento a mantenersi eretto in piedi.
L'ideale, è quando, seppur in piedi, seppur schiacciata, sul vecchio tram del 15-18 che gira ancora a Roma nella zona in cui lavoro, si riesce a trovare posto vicino al finestrino aperto. Che beatitudine sentire l'aria fresca e veloce che entra e ti rigenera, ti sveglia. Che bello anche guardare l'esterno, il movimento delle persone, immaginare dove stiano andando, se si sono mai chiesti cosa fanno gli altri che camminano intorno a loro. Guardare i posti, i palazzi, le case, i monumenti. Ogni cosa che ci circonda.
Siamo così egoisti nella nostra vita, capita di rado che qualcuno si fermi e si chieda cosa fanno gli altri. Sul tram invece, o su qualsiasi altro mezzo pubblico, quest'egoismo cessa, perché non si può fare a meno di guardarsi l'un l'altro o di guardare tutto intorno a noi, di sentire se qualcuno chiacchera, di spiare la lettura del proprio vicino di posto, e, da quella, dedurre tantissime cose su chi ci siede accanto. Non si può fare a meno di interessarci, per quel breve periodo, alla vita degli altri, e, in quel momento, in quel posto, renderci conto che siamo tutti uguali.
Salire su un mezzo pubblico ci rende tutti uguali, non ci sono più ricchi, poveri, borghesi... siamo tutti uguali, tutti della stessa terra, della stessa specie (si c'è chi è più pulito, più intelligente, più stronzo, ma nasciamo tutti con gli stessi diritti e questo ci rende uguali, nessuno migliore di nessun altro), tutti vicini e obbligatoriamente legati per breve dallo stesso destino. Quel legame si spezza quando si scende, ma a volte si ripropone. Perché a volte si rincontrano le stesse persone, quando si fa sempre lo stesso percorso. Ci si abitua a quei visi, diventano quasi parte della propria quotidianità, al punto che se smettono di apparire ci chiediamo che fine hanno fatto. Sui mezzi pubblici non esistono categorie, si entra a far parte di un unico mini globo che ci rende tutti amici, tutti complici, partecipi gli uni delle vite degli altri. 
Se ve lo state chiedendo, no, non mi sono fatta una canna prima di scrivere, è solo che oggi mi sento così, un po' filosofica. Sarà il libro che sto leggendo, "Anima" di wajdi mouawad, che tra l'altro consiglio a tutti coloro che hanno una particolare sensibilità. E' la storia di un uomo a cui viene brutalmente uccisa la moglie, raccontata dagli animali che incrociano il suo cammino. Credetemi, vi cambia.
E dopo questo minispot, vi saluto, lasciandovi alle vostre riflessioni.



Nessun commento:

Posta un commento