mercoledì 25 marzo 2015

Cuore, batticuore... Mi è sembrato disentire "controllore" "controllore"

Nanaah.... Nanananaaah... 
In realtà c'è ben poco da cantare, anche se a qualcuno la botta d'adrenalina e la tachicardia potrebbero anche piacere!
Oggi infatti vi racconterò di come ho scoperto che timbrando il biglietto sull'autobus poi non dovevo farne uno nuovo in metropolitana.
Se pensate che sia stupida ricordatevi però che vengo da Palermo e li non ci sono i tornelli per entrare in metropolitana, anzi, non c'è neanche la metropolitana se proprio la vogliamo dire tutta.
Tornando al fatto, era una delle mie solite mattine, cielo sereno, e tutto in regola. Come di consueto, mi trovavo sull'autobus che dal Ministero mi porta alla mia fermata della metropolitana, con il biglietto non ancora timbrato chiaramente. Ero, come sempre, in posizione tattica, vicina alla macchinetta per timbrare il biglietto, sempre prontamente a portata di mano, e vicino al finestrino che dava sulla fermata. 
Ad un certo punto, in lontananza vedo due uomini vestiti uguali in quella che evidentemente era una divisa. Ho cominciato a tremare, a sudare freddo e a soffrire: mancava una sola fermata prima della metropolitana e dovevo bruciare 1,50 € di biglietto. Mi piangeva il cuore, ma, se non l'avessi fatto, a piangere sarebbero state le mie tasche. Così prontamente allungo la mano e timbro, un attimo dopo l'autobus si ferma e salgono due graziosissimi netturbini, che io, non so come, avevo scambiato per i controllori. 
La tachicardia c'ha messo un pò a svanire, anche perchè a quel punto avevo in mente di imbrogliare alla metropolitana e passare con qualcuno, senza fare il biglietto, tanto avevo quello appena timbrato.
In ogni caso, mentre facevo i miei piani diabolici, mi sentivo una vera idiota per aver scambiato netturbini con controllori ed essermi fatta prendere totalmente dal panico, ma avevo deciso di non rinunciare alla mia clandestinità.
Chi mi conosce sa quanto in realtà io non sappia essere "avventurosa" o "impavida". Sono una persona piuttosto semplice e amo le cose fatte bene e in regola, arrivo puntuale, o se possibile in anticipo, odio fare aspettare e soprattutto odio gli imbrogli. A questo si aggiunge il fatto che sono per natura maldestra. Fate due più due e immaginatevi come avrei potuto fare a passare dai tornelli senza usare il biglietto.
Ed infatti non è successo: arrivata al tornello, la gente che ero intenzionata a seguire per passare velocemente senza il biglietto, andava troppo svelta. Non facevo neanche in tempo a puntare qualcuno che questi era già dall'altra parte. 
Così, pregando che per qualche malsano guasto il tornello mi facesse passare lo stesso, ho infilato il biglietto già obliterato sul bus e ***MAGIA*** la spia si è accesa di verde ed il passaggio si è aperto, facendomi entrare in metropolitana. 
Ero così esaltata e convinta di aver fregato le istituzioni, così sicura di aver scoperto un bug del quale poter approfittare, che, parlando sottovoce, ho chiamato il mio fidanzato. 
Questi, forse perchè non lo sapeva neanche lui, o forse perchè non voleva rovinare quel mio momento adrenalinico e avventuroso, non mi ha detto nulla del fatto che il biglietto timbrato sul bus può essere usato per una singola corsa in metropolitana (entro l'orario stabilito dalla prima timbratura).
Quindi sono rimasta convinta di questo fin quando, davanti ad amici, il mio fidanzato non mi ha chiesto di raccontare la mia avventura, e così ogni mio sogno di complotto e spionaggio è andato in frantumi. I miei amici con un sorriso mi hanno fatto presente che è normale, e che potevo sempre fare il biglietto prima di salire in metro.
Da quel momento è finito il mio brivido. Non provo più il timore di essere scoperta e non c'è più nulla di avventuroso nel mio affrontare il cammino da casa a lavoro ogni mattina, se non consideriamo ovviamente le scolaresche, le puzze, la gente vestita di merda e quelli che mi guardano male, masticando chewingum nel mio orecchio. Niente, adesso faccio il biglietto subito e mi seggo, tranquilla e serena, aspettando solo di raggiungere la mia fermata...che vita!






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