domenica 22 marzo 2015

Sindrome da crocerossina.

Sono convinta che la gente con certe doti ci nasca. L'essere geniale, l'essere artista e anche l'essere naturalmente portato a far del bene con chi è meno fortunato di noi. Per quanto io sia sensibile alle sofferenze altrui e, quando possibile, faccia l'elemosina o aiuti le vecchiette o i vecchietti a passare la strada, non ho mai avuto la propensione a fare del volontariato. Non è mai nato in me, cioè, il desiderio di vivere facendo qualcosa di buono per gli altri. Ci sarebbe da vergognarsi lo ammetto, ma sono tremendamente sincera quando dico che probabilmente dopo un giorno in Africa morirei di ogni malattia possibile o anche semplicemente di stenti.
Quindi il mio piccolo lo faccio nella vita di ogni giorno, quando riesco, perchè guardandomi intorno ammetto che vedere gente molto ricca e molto fortunata che non fa un cazzo mentre io che non ho guadagni stabili do qualche moneta ai mendicanti, mi fa potentemente girare le scatole.
Vi starete chiedendo: ma tutto questo cosa c'entra coi mezzi pubblici di Roma? Eh beh, c'entra e come, perchè non avete idea di quello che si vede la sopra.
E se, come vi dicevo l'altro giorno, si incontrano le fighette col risvoltino e la borsa di prada, si vede anche spesso gente disperata, o comunque dall'aspetto trascurato. E questa gente mi fa nascere il desiderio di aiutarli. 
Ho cominciato a portarmi dietro pacchetti di fazzolettini, da offrire a chiunque tiri su col naso. Penso che mi porterò dietro saponette, da offrire a quelli che puzzano. 
L'altro giorno c'era una signora con due occhiaie così scure che pensavo si fosse truccata al contrario. Timorosa che potesse effettivamente essere così, non le ho chiesto nulla seppur fossi pronta ad offrirle il mio correttore e un corso di trucco mattutino.
C'è anche chi non riesce ad accoppiare due colori addosso, che mette il rosso arancio, con il celeste pastello. O il giallo evidenziatore con il rosa fucsia. In quei casi, mi piangono gli occhi e vorrei offrire delle mascherine da saldatore in giro, ma non avendole a portata di mano penso sia più facile distribuire consigli sull'accoppiamento dei colori a quei poveri soggetti.
Ogni santa volta arrivo li vicino, ma appena scorgo la loro faccia soddisfatta mi sento in colpa e capisco che quella gente non ha bisogno d'aiuto, perchè in fondo è felice così, nel loro "tasciume" (non chiedetemi di tradurre questo termine, non ne sono capace, non è un semplice "mal vestito". Il tascio è tascio, e può essere definito tale anche solo per un taglio di capelli o per come parla e mastica la chewingum). 
Così ogni mattina parto armata di buoni propositi e tanta voglia di fare del bene. Alla fine sono pochi quelli che riesco effettivamente ad aiutare, perchè, tra puzza e rumori molesti, riesco a mala pena a scendere viva dal mezzo, ma come si suol dire "l'importante è il pensiero", no?

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