"Tu perché siamo quiÈ questione di sguardi
È, ah... un attimo
Così, così magnetico
Così, così"
Così diceva la canzone di Paola Turci, ed io ogni mattina mi ritrovo a sentirla nella mia testa.
Vi sarà sicuramente capitato l'imbarazzo di incrociare lo sguardo con un perfetto sconosciuto, no? Beh questo è un imbarazzo che sei costretta a rivivere in continuazione sui mezzi pubblici, tanto che ad un certo punto, ti trovi a superarlo.
E' piuttosto normale che ci sia qualcuno o qualcosa che attiri la nostra attenzione. Nel mio caso, in particolare, vengo attirata dalla gente che parla, e che riesce ad ignorarmi. Mi sento al sicuro se non vengo mai guardata e così mi ritrovo a studiare queste persone, senza dimenticare di distogliere di tanto in tanto lo sguardo, soprattutto se mi accorgo che mi hanno notata.
C'è invece chi fissa e, nel caso particolare, fissa proprio me, senza sosta, senza motivo, e soprattutto con una gran faccia da culo.
Tra me e me comincio a chiedermi se ho qualcosa fuori posto, il rossetto sbavato, gli occhiali storti, i capelli dritti, le sopracciglia scomposte o qualcosa sul naso...No. Invece non ho proprio niente, ma per qualche motivo il signor ..."Fissatette..Fissatette... Fitzherbert, perchè è così che si chiama" (cit.), continua insistentemente a fissare la mia faccia.
A quel punto provo a ricambiare lo sguardo, pensando che il soggetto in questione, colto dall'imbarazzo di essere stato notato, abbassi o distolga lo sguardo, ma niente, continua a guardarmi e a quel punto si risveglia la Giorgia siciliana, quasi mafiosa. Mi sale nella gola, lo sento sulla punta della lingua: CHE MINCHIA CI TALII??!
Ma non posso, non posso per due motivi: attirerei anche tutti gli sguardi che mi stavano beatamente ignorando e in secondo luogo non penso che capirebbe.
Quindi mi ritrovo a sospirare, a fare un lento movimento di spalle e ad inarcare con aria perplessa le sopracciglia. Non manca un leggero "mah" appena percepibile dal labiale e, se possibile, dopo essermi assicurata che il soggetto in questione abbia capito che mi fa piuttosto schifo, mi sposto.
Sarà che comunque in Sicilia non ci sono molti mezzi pubblici, ma è anche vero che una cosa del genere non sarebbe mai successa. Perchè in Sicilia ti insegnano che non si fissa la gente, ma soprattutto perchè in Sicilia, a Palermo nello specifico, dal "che minchia guardi?" o dal "cerchi aggaddo?" alle mani, non c'è neanche il tempo di una risposta.
Nessun commento:
Posta un commento